Cronaca ambientale
Una lettera per Carmine Schiavone boss pentito dei Casalesi dalla Terra dei fuochi: dove sono i rifiuti tossici?
Una lettera scritta da don Maurizio Patricello pochi minuti fa e indirizzata al boss pentito Carmine Schiavone chiede dove siano stati interrati i rifiuti tossici tra basso Lazio e Campania
Don Maurizio Patriciello scrive una lettera accorata al boss pentito Carmine Schiavone del clan dei Casalesi per chiedere la mappa dell’interramento dei rifiuti tossici, così come ha denunciato durante l’intervista concessa a Sky Tg24.
Padre Maurizio Patriciello è parroco a Caivano uno dei comuni incastrati nella Terra dei Fuochi ossia quell’area in cui oltre agli sversamenti si rifiuti tossici si verificano ogni notte incendi di materiali e sostanze altamente pericolose senza che vi sia alcun intervento, se non da parte dei vigili del fuoco o della protezione civile che purtroppo però non possono eseguire le bonifiche necessarie e prevenire sopratutto i fuochi. Nella Terra dei fuochi le persone muoiono per cancro causato dall’inquinamento nella totale assenza delle istituzioni.
Carmine,fratello mio, stiamo soffrendo. Terribilmente. E con noi, ne sono certo, statesoffrendo anche tu e la tua famiglia. Abbiamo ascoltato la tua intervista suSky Tg24 e siamo rimasti angosciati. Tante cose già le sapevamo. Altre leabbiamo da sempre immaginate. Ma sentirle direttamente dalla bocca di chi le havissute è tutt’ altra cosa. È proprio vero che la vita è un’ eterna lotta trail bene e il male. E’ proprio vero che il dio Mammona ammalia, affascina etrascina verso gli abissi più gelidi, profondi e bui tanti nostri fratelli inumanità. Ma è pur vero che la scintilla di luce – la coscienza – che Dio ha messo in ognuno di noi non sispegne mai. Tu, capo del Clan dei Casalesi, tanti anni fa ti sei pentito. Oggiaffermi: “Se potessi tornare indietro non mi pentirei. Sono pentito di essermipentito e non lo farei più perché le istituzioni ci hanno abbandonato…Chi me loha fatto fare di vivere in questo mondo di cani rognosi? Perché è vero che noiabbiamo sparato, ma i ministri, i carabinieri, i magistrati, i poliziotti sonopiù responsabili di me…”. Hai ragione. Preferisco essere derubato, imbrogliato,umiliato da un ladro di professione piuttostoche da un ladro travestito da politico, da industriale o da servitore delloStato. Eppure non riesco a essere d’accordo con te quando affermi che “La mafianon sarà mai distrutta perché ci sono troppo interessi, sia a livello economicosia a livello elettorale”. No, mafia e mafiosi, camorra e camorristi possonoessere e di fatto saranno distrutti. Il male non ha l’ultima parola. Ci devicredere anche tu. L’ultima parola l’avrà solamente il bene. A trionfare saràl’amore, non la cattiveria. Sempre e dappertutto, anche in Campania. Ma questo avverrà quando sapremo, noicampani e chi i campani si è comprato per una manciata ( potrà essere anche unautotreno è la stessa cosa ) di monete. Quei soldi, lo hai visto, bruciano piùdel fuoco. Il pane macchiato dal sangue che gli innocenti della catastrofe ambientale stanno versando, è indigesto. È pane che non sazia.Pane avvelenato. Pane velenoso. Fratello Carmine, fino ad oggi, purtroppo, i pentiti dell’ inquinamento delle nostreterre li abbiamo solo tra i camorristi. È vero. È giunta l’ora che si faccianoavanti tutti coloro che hanno avvelenato, o permesso di avvelenare, le nostrecampagne. È giunta l’ora del coraggio e della verità. Aiutaci anche tu asvergognare questi loschi figuri nascosti dietro la cravatta e il computer. Nonè giusto che il termine “ camorrista” venga appiccicato solo a voi. Loro losono stato quanto e forse più di voi. Ma, ti prego, esci dal generico. Dicci chiaramente dove, in quale contrada, in quale terreno, in quale sito sono statisversati i veleni che stanno portando a morte la nostra gente, i nostrigiovani, i nostri figli. Sai che un popolo numeroso e impaurito lotta ognigiorno per arrivare a qualche soluzione. Oso chiederti di aggiungerti a noi.Vieni anche tu con noi. Facci da guida. Impegnati oggi per il bene come untempo lo sei stato per il male. Insieme ce la possiamo fare a salvare la nostraterra martoriata e bella. Non per noi. Credo che per noi ormai sia già tardi.Lo facciamo per le future generazioni.Per i nostri figli. Per i figli dei loro figli. Perché non abbiano avergognarsi dei loro padri. Perché non abbiano a maledirci. Ridiamo un poco disperanza ai nostri giovani. E anche tu cerca di non smarrirla la speranza, compagna tra le più care nel corso della vita. Amica indispensabilequando ti svegli la mattina. Ci sentiamo come il piccolo Davide di fronte a Golia. Le nostre mani stringono unapiccola fionda e la spada del gigante è lunga e affilata. Ma non siamo soli.Il Signore Gesù non ci ha abbandonatimai. È Lui la nostra forza, la nostra pace, la nostra speranza. E’ a lui che ciaffidiamo per lottare e sperare di vincere questa guerra. Lotta anche tu connoi. Chiedi di farlo anche ai tuoi figli e ai tuoi vecchi amici. Presto ancheper noi verrà la sera. Sarà bello, allora, sul letto di morte, confessare a chici vuole bene: “ Ho sbagliato. Ho peccato. Se potessi tornare indietro nonrifarei tanti errori che, purtroppo, ho fatto. Sono pentito, però, e ho fiduciache Dio mi perdoni. Vi prego, figli: tenetevi lontano da ogni violenza, da ognisopruso, da ogni menzogna. Ricordate sempre che c’ è più gioia nel dare chenell’avere. Peccato che io l’ ho compreso così tardi. Accompagnatemi con lavostra preghiera…”. Ti benedico,fratello, e ti prometto che pregherò per te.
Padre Maurizio PATRICIELLO
Foto | Franca Abbate su Fb