Inquinamento
Pittsburgh, esplode un pozzo di gas scisto
L’esplosione è stata causata da un errore nella fase di perforazione. Le fiamme potrebbero durare per alcuni giorni: per ora il bilancio è di un disperso e di un ferito
Un pozzo di gas scisto è esploso ieri a Dunkark, nella Green County, nei pressi di Pittsburgh. L’impianto Marcellus di proprietà della Chevron ha preso fuoco alcuni minuti prima delle 7 di martedì 11 febbraio provocando la probabile morte di un lavoratore (attualmente disperso) e il ferimento di un altro.
Secondo la testimonianza di un vicino l’esplosione è stata di un’intensità simile a quella di “un motore a reazione che stia passando 5 metri sopra la tua casa”. E per 12 ore le fiamme hanno continuato a divampare provocando fumo nell’aria e un sibilo che potrebbe essersi sentito a un quarto di miglio di distanza.
Le alte temperature raggiunte durante il rogo hanno causato l’esplosione di un camion cisterna pieno di gas propano che ha costretto le squadre di soccorso a tirarsi indietro pur di non subire lesioni. La Polizia di stato ha detto che ci potrebbero volere diversi giorni prima che l’incendio venga debellato.
Non sono ancora state chiarite le cause dell’incidente. Inizialmente si è pensato a un “blowout”, ossia di una perdita di controllo nella fase di perforazione che avrebbe causato un rilascio di gas naturale. Nello scorso mese di dicembre, alla Chevron è stata attribuita una violazione per il mancato rispetto dei termini e delle condizioni dello stato di permesso del sito. Nel novembre 2011 un impianto off shore della Chevron provocò una marea nera di 160 kmq che arrivò a 120 km dalle coste brasiliane.
La pratica del fracking, già sotto accusa come causa di terremoti e dell’inquinamento delle falde acquifere, torna nell’occhio del ciclone dopo questo incidente che sta provocando un grave inquinamento atmosferico. Eppure qualcuno sostiene che lo shale gas sia più ecologico delle energie rinnovabili.
Via | Pittsburgh Post-Gazette
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