Animali
Consorzio mozzarella di bufala Dop e vitelli uccisi: “Interverremo con forza”
Dopo la denuncia della LAV che ha diffuso la video inchiesta di Four Paws International replicano sia gli allevatori sia il Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop sia l’Associazione Nazionale Allevatori Specie Bufalina
Non si sono fatte attendere le repliche al video girato da Four Paws International e diffuso in italia da LAV sul crudele trattamento riservato ai bufalotti, i vitelli di bufala uccisi in condizioni crudeli perché non utili alla filiera di produzione della mozzarella di bufala Dop. Il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala Dop ha annunciato la collaborazione con il generale Sergio Costa, del Corpo Forestale dello Stato e esperto in reati ambientali proprio in Terra di Lavoro, avendo seguito le indagini degli interramenti dei rifiuti pericolosi denunciato dal pentito Carmine Schiavone.
Va premesso che la LAV ha denunciato i casi documentati di maltrattamento degli animali e le risposte anche della ANASB Associazione Nazionale Allevatori Specie Bufalina sostengono che gli allevatori inviano gli animali, i vitelli maschi, a regolare macellazioni presso strutture autorizzate. Ma la LAV replica:
L’Associazione Nazionale Allevatori Specie Bufalina spieghi invece come sia possibile la notevole differenza di numeri tra le nascite di maschi e femmine di bufala, dichiarata dagli allevatori, che ovviamente non ha conferme etologiche. Non è possibile, infatti, che nascano decine di migliaia di femmine in più dei maschi, anche se per il latte, vero e proprio oro per i produttori, sono necessarie solo le femmine. Dichiarare che la carne di bufalo non ha mercato e i consumi sono irrilevanti e al tempo stesso dichiarare che tutti gli animali sono inviati alla regolare macellazione in strutture autorizzate è un’affermazione che l’Associazione dovrebbe spiegare con i numeri. Sarebbe infine corretto informare i consumatori di mozzarella di bufala che un maschio di bufalo nato deve comunque essere ucciso subito, ancorché in una struttura autorizzata, perché “non produttivo”.
Il fenomeno dell’uccisione dei vitellini di bufala è conosciuto e denunciato a più riprese e Lav ricorda che per il nostro Codice Penale rappresenta un reato (le esigenze economiche non costituiscono una giustificazione) punito fino a due anni di reclusione e chiede LAV:
Quanto documentato dall’investigazione in merito all’uccisione dei cuccioli di maschio è già stato oggetto di indagini da corpi di polizia nel corso di altre inchieste ed è un fenomeno ben conosciuto: quali misure ha adottato l’ Associazione Nazionale Allevatori Specie Bufalina in questi anni per limitare o fermare questo fenomeno? L’Associazione Nazionale Allevatori Specie Bufalina ci spieghi come mai questa prassi è confermata dalle numerose testimonianze raccolte, e dica una volta per tutte cosa intende fare per fermare questa vergogna, tutelando anche gli animali da cui ogni giorno viene tratto profitto negli allevamenti.
Anche il Consorzio interviene e annuncia attraverso le parole del direttore Antonio Lucisano:
Il Consorzio interverrà con tutti i mezzi a sua disposizione e si mette sin da subito a disposizione delle istituzioni e della Lega Anti Vivisezione per porre fine a questa barbarie. In realtà la materia inerente i maltrattamenti degli animali non è regolata dal disciplinare della Dop. Ma noi del Consorzio intendiamo ugualmente intervenire con forza, partendo già dall’utilizzo del nostro Codice Etico qualora dovesse emergere che questa pratica crudele sia stata messa in atto anche da allevatori facenti parte del Consorzio. Nel qual caso provvederemo a proporre al Ministero l’espulsione con effetto immediato dei responsabili.
La prossima tappa è l’operazione Allevamenti Aperti in collaborazione con il Generale Sergio Costa. L’invito è stato esteso anche ai responsabili della LAV che entreranno con gli uomini del Corpo Forestale dello Stato e gli ispettori del Consorzio della Mozzarella negli allevamenti.
Conclude Domenico Raimondo presidente del Consorzio Mozzarella Dop:
Nel frattempo sono già moltissimi gli allevatori che si dissociano da una pratica definita crudele, che getta discredito sull’intera categoria. Le caratteristiche degli allevatori che forniscono latte alla Dop sono quelle di persone che vivono in simbiosi con le bufale e che hanno con questi animali un rapporto bellissimo. Non permetteremo che l’assurdo comportamento di pochi vada a colpire un’intera categoria, un territorio e un prodotto nobile come la Mozzarella di Bufala Campana Dop.