Cronaca ambientale
La mappa delle discariche abusive in Italia
Dal Veneto alla Sicilia, sono 188 e ci costano oltre 40 milioni ogni sei mesi.
Che l’Italia sia costellata di discariche abusive non è certo una novità. Così com’è una novità che ci costino un sacco di soldi, visto che ogni sei mesi il nostro paese si vedrà recapitata una multa da circa 43 milioni di euro in seguito alla condanna della Corte Europea, che risale allo scorso dicembre. Quello che ancora non si sapeva era dove fossero con precisione queste discariche abusive, mancava una vera e propria mappa che permettesse di capire quali sono gli enti territoriali che, per primi, dovrebbero intervenire ed evitare che il territorio venga deturpato e inquinato in questo modo.
Ora una mappa è saltata fuori: a ottenerla è stata la deputata del Movimento 5 Stelle Claudia Mannino richiedendola al dipartimento Ambiente della Commissione europea. Un elenco che era stato soprannominato “desaparecido”, perché per lungo tempo introvabile. E allora, dove sono le discariche abusive in Italia? Prima di tutto, va detto che sono 188 e che puntellano tutta Italia, con le soli eccezioni della Valle d’Aosta e del Trentino Alto Adige.
Le regioni che ospitano il maggior numero di discariche abusive si concentrano nel centro-sud: Campania (48), Calabria (43), Abruzzo (28), Lazio (21), Puglia (12) e Sicilia (12). Ce ne sono però anche nove in Veneto (di cui cinque a Venezia) e ce ne sono anche in alcuni borghi che hanno una grande importanza dal punto di vista turistico e paesaggistico, tra cui Matera e l’Isola del Giglio.
Una prima conseguenza di questa mappatura è che ora sarà possibile chiedere il conto del loro operato a tutti gli amministratori coinvolti. Anche perché se si vuole evitare che l’Italia incorra in altre sanzioni pecuniare, il tutto dovrebbe essere messo in sicurezza o bonificato entro il 2 giugno 2015. Scrive Il Fatto Quotidiano:
Con la sentenza del 2 dicembre 2014, infatti, la Corte di Giustizia aveva accertato l’omessa esecuzione da parte della Repubblica italiana (e per essa, dei Governi succedutisi nell’arco di oltre 7 anni) della decisione della stessa Corte del 26 aprile 2007, che aveva dichiarato l’inadempienza dell’Italia, a partire dal 9 febbraio 2004, agli obblighi di attuazione di alcune disposizioni delle direttive comunitarie in materia di gestione dei rifiuti e delle discariche. La Corte Ue aveva usato la mano pesante con l’Italia, rifilandole una multa di 40 milioni di euro
La prima regione che dovrà rispondere del suo operato è la Sicilia. La deputata Mannino ha già chiesto all’assessore all’Ambiente di quella regione, Maurizio Croce, di far sapere se gli interventi necessari saranno completati per tempo. La seconda regione che sarà messa sotto osservazione sarà probabilmente la Calabria, per la semplice ragione che le due regioni portano oltre il 90% dei rifiuti in discariche abusive, a fronte di una media nazionale del 37%.
Il ministro dell’Ambiente Galletti, a dicembre, segnalava però come la situazione fosse migliorata: “La sentenza sanziona una situazione che risale a sette anni fa. In questo tempo l’Italia si è sostanzialmente messa in regola. Siamo passati da 4.866 discariche abusive contestate, a 218 nell’aprile 2013. Cifra che si è ulteriormente ridotta a 45″. Una cifra, quest’ultima, evidentemente troppo ottimistica.