Natura
Capelli d’angelo: le ragnatele volanti che destano curiosità e qualche dubbio
I capelli d’angelo sono matasse di fili sottili che avvolgono antenne, tetti e spesso si ritrovano sui campi e destano da tempo curiosità.
I capelli d’angelo sono dei filamenti biancastri e sottili che si raggruppano in matassa e che letteralmente piovono dal cielo nel periodo autunnale e invernale. Lo scorso mese di novembre sono cadute copiose in diverse regioni italiane. Il fenomeno è noto agli scienziati come spider balooning e anche a Darwin lo descrive nel Viaggio con la Beagle ma nel caso degli avvistamenti che si sono verificati e si verificano in Italia possiamo dire che alcuni documenti ufficiali presenti in rete stanno generando confusione.
Lo Spider Balooning è stato descritto in un recente articolo comparso su Scetticamente dove si spiega che il fenomeno è naturale e ciclico. Luciano Di Tizio presidente del WWF Abruzzo, la regione che ha visto lo scorso novembre il fenomeno manifestarsi in maniera insistente, ha detto:
Questi filamenti bianchi, lunghi anche diversi metri e appiccicosi, che qualcuno ha correttamente definito “simili a quelli delle ragnatele”, sono, appunto, dei filamenti di ragnatela utilizzati nelle calde giornate d’autunno da diverse specie di ragni per lasciarsi trasportare dal vento e colonizzare nuovi territori. Sui filamenti sono presenti infatti uno o più spesso numerosi ragnetti. Un fenomeno di dispersione che si ripete nelle zone di campagna tipicamente tra ottobre e novembre e che ogni anno genera allarme in qualche parte d’Italia benché si tratti di un fenomeno noto da oltre 2000 anni e del quale aveva parlato persino Aristotele individuando correttamente l’origine dei filamenti.
Stiano tranquilli i cittadini, almeno per questo fenomeno (noto come “spider balooning”): sono ben altri gli inquinanti che devono preoccuparci, dal traffico eccessivo nelle città alle raffinerie petrolifere, dalle industrie che non rispettano le norme di legge alla proliferazione dei rifiuti… Per tutte queste cose sì che vale la pena di preoccuparsi e di chiedere alle autorità di intervenire, I ragni in migrazione, almeno quelli, problemi non ne danno di sicuro.
Dei capelli d’angelo o bambagia silicea se ne è occupato anche il CICAP, ossia il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze fondato da Piero Angela che opera come smaschera bufale. Nel caso dei capelli d’angelo dobbiamo che dal Cicap non sono arrivate tutte le risposte. Infatti i capelli d’angelo sono associati agli avvistamenti UFO e dunque un campione fu analizzato nel 1999 e queste furono le conclusioni:
Relativamente al campione esaminato, si può dunque concludere che:
- non si tratta di tela di ragno;
- non si tratta di cellulosa o di materiali simili alla cellulosa (il che esclude la possibilità che si tratti di lana di pioppo o di rayon).
L’ultima analisi del Cicap risale al 2003, ossia a quando i capelli d’angelo furono interpretati come dragline silk, ossia una sorta di cavo di sicurezza che i ragni lupo emettono spostarsi e colonizzare nuove aree. Ma il Cicap neanche questa volta è certo al 100% tant’è che scrive nella sua relazione:
Durante uno degli ultimi avvistamenti, avvenuto il 2 novembre scorso a Carisio (BI), il coordinatore del CICAP Lombardia Francesco Grassi ha fotografato molti esemplari su alcuni dei quali viaggiavano i “ragni lupo”, fortemente indiziati di essere la causa di almeno una parte dei “capelli d’angelo”. Per arrivare a conclusioni definitive si è deciso di creare un gruppo di lavoro interdisciplinare in collaborazione con il CISU: le prime indagini saranno mirate a verificare se i campioni in nostro possesso sono ragnatele.
Non sappiamo come sia andata a finire perché non ci sono altri documenti dopo questa analisi del 2003. Sulle pagine facebook del Cicap si segnala l’articolo di scetticamente ma di risposte ai dubbi sollevati nelle analisi precedentemente svolti non ne sono giunte.