ECOLOGIA
Ministero dell’Ambiente: cambia l’organizzazione
Il Consiglio dei ministri di oggi 6 novembre ha approvato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di riorganizzazione del Ministero dell’Ambiente.
Il Ministero dell’Ambiente aggiorna la sua organizzazione amministrativa, realizzata senza spese. La nuova geografia operativa del dicastero è stata approvata oggi dal Consiglio dei Ministri.
Con gli interventi di revisione, la struttura si propone secondo un sistema più moderno a responsabilità distribuite, con due capi dipartimento chiamati a coordinare i temi generali, e otto direzioni generali, a presidio dei settori di competenza.
Sergio Costa è molto soddisfatto: “Abbiamo aggiunto un nuovo tassello alla strategia del Green New Deal. Il provvedimento approvato oggi dal Consiglio dei Ministri rinnova totalmente il Ministero dell’Ambiente permettendoci di adeguare la struttura amministrativa alle sfide del futuro“.
[related layout=”big” permalink=”https://ecoblog.lndo.site/post/190402/ecomondo-2019-costa-annuncia-la-direzione-sulleconomia-circolare”][/related]
“Questa nuova organizzazione -prosegue il ministro- vede nascere due dipartimenti: il primo gestirà la tutela dell’ambiente, in tutte le sue componenti, all’interno del quale nascerà una nuova direzione ad hoc sul mare, oltre a quelle già esistenti su natura, dissesto e acqua; il secondo si occuperà della transizione ecologica, coordinando le competenze su crescita verde, economica circolare e sviluppo sostenibile. Ora saremo più forti e organizzati per affrontare le sfide ambientali sia a livello nazionale sia a livello internazionale, attraverso un maggiore presidio del territorio e una maggiore capacità di monitoraggio su tutti gli enti e amministrazioni che attuano le politiche ambientali“.
Alle precedenti sette direzioni generali (protezione della natura, dissesto idrogeologico e acqua, economia circolare, crescita sostenibile, cambiamenti climatici e risanamento ambientale) se ne aggiunge un’altra: quella per il mare e le coste, che avrà come obiettivo quella di tutelare l’ambiente marino e governare i processi partecipati della blue economy.
Fonte | Ministero dell’Ambiente