Acqua
Volvo partner di LifeGate PlasticLess per la riduzione della plastica in mare
La presenza di plastica nelle acque marine sta diventando una vera emergenza mondiale. Per questo, Volvo sponsorizza il progetto LifeGate PlasticLess.
Quello della plastica presente nei mari è un problema estremamente serio. Le gigantesche “isole di plastica”, cinque per ora, che si sono formate in tutti gli oceani del pianeta rappresentano l’emblema di quella che è ormai un’emergenza.
E dove non arrivano le immagini degli accumuli in mare, ci pensano i dati a dare la misura del problema: ogni anno oltre 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani. E se non si metterà freno alla situazione, entro il 2050 la massa di plastica negli oceani supererà – in peso – quella di tutti i pesci dei mari. E il 99% degli uccelli marini avrà ingoiato quantità più o meno elevate di plastiche.
Già, perché la plastica presente nelle acque del pianeta finisce per essere ingoiata dagli animali che vivono in mare: pesci, tartarughe ed uccelli. Molti di essi muoiono proprio per la plastica ingerita, altri finiscono sulle nostre tavole con le carni contaminate. Un ciclo di inquinamento che parte dell’uomo e che tona all’uomo.
E’ora di muoversi, se non vogliamo che si avveri la previsione di avere negli oceani più plastica che pesci. E mentre si muovono istituzione come l’Onu, la UE e i governi nazionali, anche il mondo delle imprese mette in cantiere iniziative locali e globali.
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E’ il caso di Volvo Car Italia, che rispondendo prontamente alle sollecitazioni dell’headquarter svedese – sempre attento ai temi ambientali – è partner del progetto LifeGate PlasticLess per la riduzione delle plastiche nei mari italiani attraverso la raccolta dei rifiuti finiti in acqua all’interno dei porti. Un’iniziativa che vede coinvolti – oltre a Volvo – Seabin Project e LifeGate, produttore e diffusore del dispositivo, Seabin che filtra le acque portuali raccogliendo i rifiuti.
Il primo dispositivo Seabin in Italia è stato collocato nel porto di Varazze, in Liguria. Si tratta di una struttura portuale all’avanguardia in tema di protezione ambientale e di riduzione dei rischi di inquinamento collegati all’atttività nautica. Il porto è già dotato di sistemi di filtraggio delle acque di scarico delle imbarcazioni, e l’adozione del Seabin contribuisce a mantenere pulite le acque marine.
Come funziona il dispositivo Seabin
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Il Seabin è un dispositivo progettato dal Seabin Project, è costituito da un contenitore cilindrico contenente una pompa e un filtro a cestello. Una volta collegato ad un pontile e immerso in acqua, il Seabin aspira l’acqua convogliandola nel filtro, che intrappola i rifiuti inclusi le microplastiche fino a 2 millimetri e le microfibre fino a 0,3 mm di diametro, che sono sempre più diffuse e pericolose.
E’ sufficiente rimuovere periodicamente i rifiuti depositati nel Seabin per filtrare le acque portuali, dando così un contributo tangibile alla pulizia dei mari.
“La diffusione dei Seabin rappresenta una soluzione concreta che supporta la raccolta di plastiche e microplastiche, e si aggiunge all’importante opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’impatto delle azioni quotidiane per la salute dei nostri mari. Inoltre agisce sulla prevenzione per un uso consapevole dei materiali plastici”, spiega Enea Roveda, CEO di LifeGate.
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Pete Ceglinski, CEO e cofondatore di Seabin Project ha aggiunto: “Siamo già presenti in 20 nazioni, è una grande sfida per noi fornire i nostri dispositivi in tutto il mondo. Siamo davvero felici che grazie a un partner come Volvo i nostri Seabin arrivino anche in Italia. Speriamo che il resto del mondo segua questo esempio”.
Da Volvo un impegno per la riduzione della plastica dalle proprie attività
Parlando di mari e del loro stato di salute, va evidenziato che la Volvo Ocean Race – regata oceanica disputata esclusivamente da barche a vela – da un contributo concreto a favore della campagna Clean Seas promossa dalle Nazioni Unite. A partire dall’edizione 2018, le imbarcazioni partecipanti sono equipaggiate con sensori in grado di catturare dati sullo stato di salute dell’ambiente marino di alcune delle parti più remote degli oceani mondiali, rilevando anche i livelli di microplastiche.
Inoltre, rimanendo nell’ambito della riduzione dell’uso della plastica per limitarne la dispersione nell’ambiente, Volvo ha annunciato due ambiziosi progetti: uno a breve termine – per l’eliminazione delle plastiche monouso in tutti gli uffici, nelle mense e negli eventi realizzati dalla Casa – e uno a lungo termine – che prevede entro il 2025 l’uso del 25 per cento di mareriali riciclati per la produzione delle plastiche utilizzate nella costruzione delle nuove auto.
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Nel primo caso, oltre 20 milioni di articoli in plastica monouso, come ad esempio bicchieri, contenitori per alimenti e posate, verranno sostituiti con alternative più sostenibili realizzate con prodotti come carta e legno. Ciò equivarrà ogni anno all’eliminazione di oltre 500 articoli in plastica per ciascun dipendente. Volvo stima che solo nel 2018 l’iniziativa porterà a sostituire oltre 140 tonnellate di articoli in plastica monouso con prodotti realizzati con materiali alternativi.
“L’inquinamento da plastica è una delle grandi sfide ambientali del nostro tempo,” ha dichiarato Stuart Templar, Responsabile della Sostenibilità presso Volvo Cars. “Prendiamo molto seriamente la responsabilità che abbiamo in questo senso. Dobbiamo fare la nostra parte per contribuire alla soluzione di questo problema che riguarda il mondo intero”.
Scritto da Andrea Tartaglia