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Camminare a piedi: benefici per la salute e per l’ambiente

Muoversi a piedi fa bene alla salute e all’ambiente. Ma quanto si deve camminare per avere dei benefici?

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Dalle grandi e trafficate metropoli ai piccoli paesi di provincia la mobilità, oggi, sta cambiando faccia. Sempre più persone, per scelta o per necessità rinunciano ai mezzi di locomozione privati e pubblici per i propri spostamenti quotidiani. E scelgono di camminare a piedi.

Ancora più persone, però, fanno questa scelta in modo parziale. Cioè rinunciando ai mezzi solo per brevi tratti di strada, ma più volte al giorno. In entrambi i casi i vantaggi si vedono in breve tempo e chi fa questa scelta difficilmente torna indietro.

Camminare a piedi: i benefici per la salute

Camminare a piedi fa bene, molto bene. Il primo beneficio che noterete sarà una diversa percezione delle distanze: se siete sedentari due chilometri di strada, nella vostra mente, saranno una discreta distanza ma se siete dei camminatori due chilometri saranno più o meno una ventina di minuti di passeggiata di buon passo.

Camminare a piedi aiuta poi il cuore e il sistema cardio-circolatorio a restare in forma, specialmente se parliamo di camminata veloce. Per muovere le gambe deve cuore pompare più sangue, i polmoni devono fornire più ossigeno, i muscoli devono attivarsi. Sembra la cosa più banale del mondo ma, altrettanto banalmente, molte persone fanno finta di non capire questi benefici della camminata sulla salute.

Camminare a piedi fa dimagrire, a parità di calorie mangiate ogni giorno. Quante calorie si consumano camminando? Onestamente poche: un uomo adulto che sceglie di camminare un’ora al giorno consuma tra le 300 e le 400 calorie in più rispetto a un sedentario, in base al proprio peso corporeo. Ma questo basta per riattivare il metabolismo e iniziare a dimagrire.

Camminare dopo mangiato, poi, aiuta molto a digerire e ad evitare la sonnolenza post pranzo dovuta all’afflusso dei nutrienti nel sangue dopo il pasto.

Camminare a piedi: i benefici per l’ambiente

Anche i benefici per l’ambiente del camminare a piedi sono ampiamente sottovalutati, sebbene siano del tutto scontati. Ogni metro fatto a piedi (o in bicicletta o altro mezzo a “propulsione umana”) è un metro non percorso con un mezzo che consuma carburante o elettricità (in caso si utilizzi la metro o il tram). Con conseguente riduzione di emissioni di CO2.

Se la vostra distanza casa-lavoro è uguale o superiore ai quattro o cinque chilometri, siamo onesti, andare a piedi è dura. Non solo per la distanza, ma anche per i tempi di percorrenza. Non possiamo camminare quattro ore al giorno per andare e tornare da lavoro.

Ma se abitiamo ad un paio di chilometri dall’ufficio, dal negozio, dalla fabbrica allora si può fare. E spesso i tempi di percorrenza si equivalgono: pensate a quanto tempo perdete a cercare parcheggio o ad aspettare autobus, metro, tram.

E se quei due o tre chilometri sono molto trafficati potete star certi che, per percorrerli in auto, consumerete un bel po’ di carburante rilasciando in atmosfera anidride carbonica, particolato, polveri fini e una infinità di altre sostanze dannose per l’ambiente.

Camminare a piedi, poi, è una scelta di civiltà ed un esempio per gli altri che, vedendo voi che andate a piedi, capiranno una cosa: si può fare.

Quanti passi al giorno

La prima domanda da farsi, prima di scegliere di camminare a piedi, è quella relativa alle distanze da percorrere sulle proprie gambe quotidianamente. C’è chi dice che bastano 5.000 passi al giorno per avere grandi benefici, c’è chi dice che servono 10.000 passi al giorno. Chi ha ragione?

Entrambi: se non siete abituati a muovervi a piedi, infatti, cinquemila passi al giorno sono già un bel traguardo. Una volta raggiunto stabilmente tale traguardo non tarderà molto prima che vediate sul vostro fisico, sul vostro umore e sul vostro modo di affrontare la giornata notevoli cambiamenti.

Quando i cinquemila passi saranno per voi la norma passare a diecimila non sarà facilissimo, ma sarà il vostro traguardo successivo che vi porterà ad ulteriori vantaggi.

Come misurare i passi

Per contare i propri passi ci sono principalmente due metodi: o vi affidate all’elettronica o ve li calcolate da soli in base alle distanze percorse. Entrambi i metodi, va precisato, hanno margini di errore anche grandi da accettare.

Se scegliete la “soluzione smart” le opzioni più diffuse sono due: le app contapassi per smartphone e gli smartwatch con funzioni per lo sport. Di app per contare i passi ce ne sono ormai decine e, sempre più spesso, i cellulari di gamma media e alta ne integrano già una preinstallata. Il consiglio, in questo caso, è di usare quella: una app di terze parti va ben tarata e non offre sempre la stessa affidabilità sugli smartphone di tutte le marche. Dovete trovare quella adatta al vostro, facendo più tentativi.

Con gli smartwatch, invece, tutto è più semplice perché il contapassi è una delle funzioni base di questi apparecchi. Il consiglio, se è questa la vostra scelta, è di fare riferimento alla guida ai migliori smartwatch per lo sport del 2017 su Gadgetblog.

Se invece volete calcolare da soli i vostri passi non vi resta altro che misurare la distanza percorsa con ogni vostro passo. Il consiglio è di prendere una misura fissa e sicura, come cinque o dieci metri, e contare quanti passi fate per percorrerla a piedi. A questo punto dividete la distanza che siete certi di aver percorso a piedi in un giorno (ad esempio casa-lavoro e ritorno) per la distanza percorsa con ogni singolo passo.

Credit foto: Flickr

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