Inquinamento
Bologna, 1800 firme contro l’inquinamento acustico
I cittadini si organizzano per fermare gli aerei che turbano il sonno nelle ore notturne
Sono 1800 le firme raccolte a Bologna fra i circa 40mila abitanti del capoluogo dell’Emilia Romagna che sono quotidianamente molestati dal forte rumore degli aerei in partenza e in arrivo dell’aeroporto Marconi. A raccoglierle sono i membri del Comitato per la compatibilità aeroporto-città che compiono da anni il monitoraggio degli arrivi e delle partenze.
I cittadini interessati dall’inquinamento acustico provengono da persone che risiedono o lavorano a nord della città felsinea, esattamente sotto le rotte dell’aeroporto Marconi.
Le firme sono state consegnate sia al sindaco Virginio Merola che al governatore Stefano Bonaccini. I firmatari lamentano l’inazione dell’amministrazione locale di fronte al problema e la persistenza della insopportabile pratica di inviare sciami di aerei a distanza ravvicinatissima, spesso anche in orari di particolare disturbo.
Il 30 giugno 2016, per esempio, sono stati rilevati ben 13 decolli e un atterraggio fra le 6.30 e le 7 di mattina.
Accanto alla petizione ci sono le numerose lettere che vengono inviate al comune oppure ai giornali della città, come Il Resto del Carlino.
Gianfilippo Giannetto, portavoce del Comitato, collega i disagi dei bolognesi al caso di Taranto: “L’aeroporto Marconi è la nostra Ilva: fonte di reddito e di occupazione, ma anche di forte inquinamento acustico e dell’aria”. Nella petizione è stato chiesto che l’Arpa effettui una valutazione dell’impatto sanitario sulla salute di chi risiede in prossimità dell’aeroporto.
Via | Il Resto del Carlino