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Cronaca ambientale

Le misure del Piano Antismog: cosa prevede e come funziona

Velocità ridotta, termosifoni abbassati, sconti sui mezzi pubblici e un miliardo di investimenti.

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Il Piano Antismog è stato siglato oggi, una prima risposta agli elevatissimi livelli di inquinamento di questi giorni che punta da una parte su misure immediate (e che a un primo impatto non sembrano poi così efficaci), dall’altra su investimenti a lungo termine. Il patto – che non è una legge, visto che saranno poi i sindaci a decidere se mettere in camp le misure o meno – è stato sottoscritto dal presidente della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, il presidente dell’Anci, Piero Fassino, i governatori della Lombardia Roberto Maroni e dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca e il capo della protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio.

Cosa prevedono le misure di questo patto antismog? Sindaci, governatori ed esponenti del governo hanno deciso che se i limiti di inquinamento superano i valori consentiti per sette giorni devono partire sconti sui biglietti dei mezzi pubblici, riscaldamento abbassato di due gradi e limiti di velocità ridotti di 20 km orari nelle città, da 50 a 30, da 90 a 70 e cosi via.

Non molto, viene da pensare. Anche se poi l’aspetto più importante non è certo rappresentato da queste misure d’emergenza, ma dalla possibilità (e speranza) che si usino nel modo migliore i fondi a disposizione. In particolare, all’interno della Legge di stabilità sono previsti 250 milioni di euro per lo svecchiamento del parco mezzi, sostituendo quindi ai vecchi mezzi pubblici quelli più ecologi. Ci sono poi, dal Fondo Kyoto, 50 milioni che vanno a finanziare pubblici e privati che vogliono impiantere colonnine elettriche all’interno delle città metropolitane a cui si aggiungono 13 milioni a fondo perduto da parte del ministero dei Trasporti.

Altri 250 milioni – sempre del Fondo Kyoto – dovranno essere destinati all’efficientamento energetico di impianti sportivi e scuole e 91 milioni serviranno per la mobilità ciclabile.

Il ministro dell’Ambiente Galletti punta anche sulla rottamazione degli euro 3 diesel: “È un importante provvedimento sia dal punto di vista ambientale che economico”.

In tutto questo, il ministro prova a seminare un po’ di ottimismo: “La situazione in Italia in termini di emissioni negli ultimi decenni è molto migliorata per quanto riguarda l’anidride carbonica e il particolato. Ma non ci si deve accontentare, il miglioramento dimostra che se facciamo delle cose, i risultati si ottengono. Allora dobbiamo essere spinti a fare altro. Motivo della riunione, è capire cosa fare di altro per implementare le manovre che i comuni e le regioni stanno già facendo”.

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