Inquinamento
Hillary Clinton dice no all’oledotto Keystone XL
La questione della costruzione dell’oleodotto Keystone XL sarà nodale nella disputa fra democratici e repubblicani
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La candidata democratica Hillary Clinton, in corsa per raccogliere il testimone di Barack Obama alla Casa Bianca, ha dichiarato negli scorsi giorni la propria opposizione all’oleodotto Keystone XL che dovrebbe collegare l’Alberta al golfo del Messico, cuore dell’industria petrolchimica americana.
Fino a oggi Hillary Clinton aveva sempre rifiutato di prendere posizione sulla questione, ma durante un discorso tenuto nell’Iowa ha dichiarato che la prosecuzione del progetto distoglierebbe gli Stati Uniti “dal lavoro importante da compiere sul clima”.
Si tratta di una posizione condivisa anche dal senatore Bernie Sanders, il duellante nelle primarie democratiche in vantaggio, secondo i più recenti sondaggi, in Iowa e New Hampshire, i primi stati che si pronunceranno per le primarie.
.@HillaryClinton finally says what we already knew. She favors environmental extremists over U.S. jobs. #KeystoneXL https://t.co/KOhVPPj8xm
— Jeb Bush (@JebBush) 22 Settembre 2015
Il progetto Keystone è invece sostenuto dall’insieme dei candidati repubblicani che hanno nella lobby petrolifera una delle principali fonti di finanziamento. Una volta preso il controllo del Senato, dopo la vittoria delle elezioni di mid-term, i repubblicani hanno adottato un progetto di legge in favore dell’inizio dei lavori che è stato bloccato dal veto di Obama. Quest’ultimo non ha mai espresso pubblicamente il suo punto di vista sulla questione che sarà uno dei punti nodali delle presidenziali. Jeb Bush ne ha già approfittato replicando su Twitter come Hillary Clinton preferisca “gli ambientalisti estremisti ai lavoratori americani”.