ECOLOGIA
Inquinamento da plastica dei mari: il progetto Plastic Free
Proteggere il mare dall’inquinamento da plastica è un atto d’amore verso l’ecosistema di cui facciamo parte e serve anche a difendere la nostra vita.
Il problema dell’inquinamento da plastica dei mari comincia a farsi spazio nella coscienza di tanti. Urgono, però, iniziative efficaci di contrasto al fenomeno, prima che le sue proporzioni diventino drammatiche, mettendo a repentaglio l’ecosistema marino e la nostra stessa salute.
Il 9 luglio, a Fiumicino, presso la base navale della Capitaneria di porto di Roma-Fiumicino, sarà presentato il progetto Plastic Free, che punta a sensibilizzare i cittadini, spingendoli ad una maggiore responsabilità e attenzione sulle questioni ambientali, promuovendo e stimolando comportamenti attivi e virtuosi finalizzati al rispetto e alla conservazione dell’habitat marino, attraverso iniziative di educazione ambientale.
All’evento romano interverranno il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto della Guardia Costiera, Ammiraglio Giovanni Pettorino, per spiegare le finalità di una collaborazione rivolta ad alimentare una nuova cultura della sostenibilità, soprattutto tra le nuove generazioni, con particolare riferimento alla tematica “Plastic Free”.
[related layout=”big” permalink=”https://ecoblog.lndo.site/post/188909/volvo-con-lifegate-plasticless-contro-linquinamento-da-plastica-dei-mari”][/related]
Grande spazio per la campagna di comunicazione ed educazione ambientale in materia di lotta alla dispersione delle microplastiche nell’habitat marino, che si gioverà anche di uno spot televisivo realizzato dalla Guardia Costiera e dalla RAI, per stimolare la coscienza civica del grande pubblico sull’importanza della lotta alla dispersione delle microplastiche in mare e sulle conseguenze dannose che la plastica produce per le nostre coste, i nostri mari, la nostra salute.
Nell’occasione sarà lanciata, inoltre, l’operazione “reti fantasma”, attività mirata al recupero delle reti da pesca abbandonate volontariamente (talvolta accidentalmente) sul fondo del mare, in aree di particolare pregio ambientale, che incidono sul processo di cambiamento dei fenomeni naturali e che rappresentano anche un rischio per la sopravvivenza della flora marina e per la sicurezza dei subacquei.
Foto | Ministero dell’Ambiente