Cronaca ambientale
Giornata Mondiale vittime dell’amianto: in Italia 4mila morti l’anno
28 aprile, Giornata Mondiale delle vittime dell’amianto: in Italia le bonifiche ferme al palo
Domani, martedì 28 aprile, si celebra la Giornata Mondiale delle vittime dell’amianto al fine di ricordare le tante persone che hanno perso la vita a causa dell’asbesto e per attirare l’attenzione sull’attuale situazione in tema di interventi e bonifiche.
Quella della contaminazione da fibre di amianto è infatti un’emergenza della quale non si vede fine e, visti i tempi di incubazione, il cui corpo non è ancora nemmeno comparso: secondo i dati diffusi oggi da Inail del Registro Nazionale Mesotelioma dal 1993 al 2008 sono stati diagnosticati solo in Italia oltre 15mila casi di mesotelioma maligno; ogni anno in Italia muoiono 4mila persone per malattie asbesto correlate.
Un problema che a livello medico è ancora lontano dall’essere risolto ma che anche a livello amministrativo è ben lontano dal vedere uno sbocco: secondo le stime diffuse da Cnr-Inail in Italia esisterebbero 32 milioni di tonnellate di amianto da bonificare distribuite su una superficie di 75mila ettari di territorio, secondo il Programma nazionale di bonifica del ministero dell’Ambiente.
La messa al bando dell’amianto è avvenuta 23 anni fa ma nonostante tutto continua imperterrita la battaglia contro il killer silenzioso: Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Puglia e Sardegna non hanno ancora un Piano Regionale Amianto, che andava redatto entro il settembre 1992, ma anche sul censimento i lavori vanno piuttosto a rilento: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta sono le uniche 10 regioni nelle quali sono state censite 230mila strutture da bonificare: 188.000 edifici pubblici cui vanno aggiunti i 6.913 siti industriali dislocati su tutto il territorio nazionale e altre strutture contenenti amianto o fibre di amianto.
Stesso discorso vale anche per la mappatura dell’amianto, presente ad oggi solo in 10 regioni su 20. La lentezza nello stilare un impianto legislativo e di strumenti tecnici per fronteggiare il problema si ripercuote inevitabilmente sulle bonifiche. Sono pochi infatti gli interventi di bonifica realizzati ad oggi: 27.020 edifici tra pubblici e privati, tanto che di questo passo si stimano non meno di 85 anni per completare le bonifiche.
Le uniche Regioni ad aver fornito dei dati puntuali su bonifiche ed anagrafi pubbliche sono l’Abruzzo (che ha portato a termine la bonifica di 3.172 edifici privati), l’Emilia Romagna (che ha bonificato 827 tra edifici pubblici, siti industriali, siti estrattivi e siti dismessi), la Lombardia (che ha bonificato 22.075 tra edifici pubblici e privati e ha 26.573 siti in corso di bonifica, la Puglia (670 siti bonificati), la Sardegna (con 240 edifici pubblici), l’Umbria (200 edifici privati), la Valle D’Aosta (111 edifici privati e 44 pubblici) e la Provincia di Bolzano (con 9 edifici pubblici e 298 privati).