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Gli oceani piu’ acidi per il global warming minacciano le aragoste

L’acidificazione degli oceani causata dalle emissioni di CO2 sta minacciando le aragoste americane, le cui larve crescono piu’ lentamente e trovano meno siti di nidificazione

I cambiamenti climatici stanno rendendo gli oceani piu’ acidi (1), il che rappresenta un pericolo per tutti gli organismi viventi dotati di guscio o carapace: plancton,  gasteropodi, lamellibranchi e persino le aragoste.

L stato del Maine ha costituito una commissione di scienziati, amministratori, pescatori e ambientalisti per valutare l’impatto dell’acidificazione sulla lucrativa industria della pesca agli astici americani (Homarus Americanus). La commissione lamenta la scarsa conoscenza sul tema e raccomanda uno sforzo straordinario per ridurre le emissioni e mitigare il fenomeno dell’acidificazione.

Le poche ricerche nel campo dimostrano infatti che gli oceani piu’ acidi rallentano significativamente la crescita delle larve di astice, mentre iniziano a ridursi le popolazioni di astici che vivono presso le coste del New England.

E’ una buona cosa che lo Stato del Maine inizi a comprendere come le emissioni antropiche di CO2 ci si stiano rivoltando contro, ma purtroppo, l’acidificazione degli oceani e’ un problema che non puo’ essere risolto localmente perche’ dipende dall’inquinamento globale da CO2. E’ la cosiddetta tragedia dei commons (2).

(1) L’eccesso di CO2 in atmosfera ne fa crescere l’assorbimento da parte degli oceani aumentando la concentrazione di acido carbonico. In due secoli il pH e’ calato di 0,11. Sembra poco, ma trattandosi di una scala logaritmica, questo significa che la concentrazione di ioni H+ e’ cresciuta del 30%!

(2) La tragedia dei commons e’ un famoso articolo pubblicato da Garrett Harding nel 1968. Qui se ne trova una sintesi, suddivisa in parte 1, parte 2 e parte 3.

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