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Inquinamento

Inquinamento in Lucchesia: Legambiente lancia l’allarme

Nei primi 28 giorni del 2015 la centralina di controllo di Lucca ha registrato 10 sforamenti dei limiti delle polveri sottili: in tutto il 2014 erano stati 34

Lucca è la città con la maggiore concentrazione di Pm10 e Pm2,5 della Toscana. I dati sull’inquinamento atmosferico nella Piana di Lucca e in Valdinievole sono preoccupanti e Legambiente invita a prendere provvedimenti per contrastare il fenomeno. Rispetto ai dati del 2013, nel 2014 c’è stato un miglioramento, ma Legambiente invita a relativizzare e a considerare le particolarissime condizioni climatiche dello scorso anno con i mesi di gennaio e luglio caratterizzati da quantità anomale di precipitazioni atmosferiche che hanno contribuito in maniera determinante all’abbassamento dei livelli delle micropolveri.

Nei mesi invernali sono le polveri fini, ovvero PM10 e PM2,5 a far scattare l’allarme. Secondo la classifica Legambiente PM10 ti tengo d’occhio, nel 2014 nessuna città ha sforato il bonus di 35 giorni previsto dalle legge, ma Lucca è la città che ci è andata più vicina con 34 sforamenti, seguita da Arezzo con 31 giorni. Decisamente preoccupanti sono i dati relativi all’inizio del 2015 con 10 sforamenti della centralina di Lucca San Micheletto in appena 28 giorni e ben 14 sforamenti a Capannori, sempre nella pianura della Lucchesia. Va anche detto, per completezza di informazione, che fino allo scorso anno vigeva il margine di tolleranza stabilito in 26 ?g/m3 che, a partire dal 1° gennaio 2015, è stato abbassato a 25 ?g/m3.

Secondo i rappresentanti di Legambiente Valdinievole il problema deve essere affrontato a livello comprensoriale, non con ordinanze, ma con “politiche di contenimento che devono essere definite con largo anticipo”. Secondo gli attivisti locali di Legambiente non ci possono essere interventi a spot o a macchia di leopardo: occorre una visione sistemica nella quale i comuni lavorino insieme perché quando si parla di inquinamento atmosferico non si può ragionare in termini iperlocali. Le proposte pratiche? Prevedere zone ztl nei borghi storici ed evitare che nelle strade strette dei borghi medievali possano arrivare anche i furgoni euro zero. E, oltre alle limitazioni al traffico, possono dare un contributo gli incentivi per sostituire le vecchie caldaie, gli incentivi per l’applicazione delle energie rinnovabili, l’allestimento di nuove piste ciclabili e il blocco del traffico per gli euro “zero” e “uno”.

Via | La Nazione | Lucca in Diretta

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