Cronaca ambientale
Syriza si allea con i Verdi in Grecia
Syriza ha vinto le elezioni e l’unica alleanza che ha portato a casa è quella con il piccolo partito dei Verdi, presente per la prima volta in Parlamento con un unico rappresentante
Syriza ha vinto le elezioni e l’unica alleanza che ha chiuso è con il Partito dei Verdi che ha in Parlamento un unico rappresentante, Georges Dimaras per cui con l’accordo il Verde Giannis Tsironis è stato nominato vice ministro all’Ambiente; il ministro del dicastero, della Produzione, Ricostruzione dell’Ambiente e dell’Energia è Panayotis Lafazanis. Con questo accordo si sono definiti 10 punti di comune interesse ambientale:
- Protezione dei beni comini (acqua, foreste, coste ecc)
- Uscita dalle energie fossili entro 20 anni
- Orientare l’agricoltura verso produzioni di qualità e bio
- Promozione del turismo sostenibile
- Risparmio energetico per le abitazioni
- Concessione per lo sfruttamento delle miniere nel rispetto dell’ambiente
- Sviluppo delle ferrovie
- Riforma della gestione dei rifiuti tenendo conto delle 3 R (riduzione, riuso e riciclo)
- Riforma del sistema elettorale verso il proporzionale
- Pesca sostenibile
Certamente il programma di Syriza è più orientato all’ecologia e all’ambiente rispetto al programma de partito della destra anti europeista dei Greci Indipendenti. E le questioni ambientali che dovrà affrontare Syriza sono diverse, a iniziare dalle trivellazioni in mare per l’estrazione di petrolio e gas. Nel merito il partito di Tsipras non è stato molto chiaro mentre i Verdi si sono espressi chiaramente contro le trivellazioni.
Orestes Kolokouris redattore del giornale ecologista Oikotrives nell’intervista a Reporterre ricorda che sebbene non si sia parlato apertamente di ecologia e diritti umani nella campagna elettorale di Syriza, ma sopratutto di economia, è chiaro che sono comunque due argomenti che stanno a cuore ai greci. La questione dei terreni pubblici o le estrazioni di oro nella miniera di Skouries così come le leggi cambiate a proposito della gestione delle foreste nella scorsa legislatura, hanno creato un’ampio dibattito a dimostrazione che i temi ambientali sono molto sentiti nel Paese.
Spiega Kolokouris:
Sulla protezione dei suoli, delle foreste, delle spiagge la posizione della sinistra è abbastanza unanime e chiara: mantenere la protezione dell’ambiente. Ma su altre questioni, come l’estrazione del petrolio o l’uso del carbone il partito è diviso. In Grecia la maggior parte dell’energia arriva dal carbone e la sinistra deve fare i conti con le lobby dei sindacati, e delle imprese elettriche nazionali. I cacciatori hanno organizzato una campagna di due settimane contro Syriza sostenendo che il partito voleva vietare la caccia e Alexis Tsipras è stato costretto a incontrarli e a affermare che va tutto bene. Per cui il problema non è stabilire se Syriza sia ecologista o meno ma capire se la società civile lo sostiene verso una politica ambientalista. Syriza nel caso di una politica ambientalista si deve battere contro le lobby e alcune hanno appena iniziato a integrarsi all’interno dell’apparato di partito.
In virtù di questa ambivalenza di Syriza che in passato ha appoggiato la costruzione di due centrali a carbone, il Partito dei Verdi, con il suo unico deputato ha chiesto a Tsipras di sospendere entro i prossimi 20 anni l’uso di questo carburante. Resta da capire se il partito vincente si impegnerà in questo senso.
La priorità di Syriza, però in questa fase, è di combattere la povertà e le ingiustizie e sono tutti d’accordo che è necessario dare acqua e elettriità a chi non riesce a pagare le bollette, non è un progetto ecologista ma semplicemente un progetto umanitario e per ora è questa l’urgenza della Grecia.
Via | Reporterre