Alimentazione
Mangiare uova scadute: le conseguenze e il rischio salmonella
Uova fresche e spreco alimentare non vanno d’accordo: per l’Efsa Autorità europea per la sicurezza alimentare è meglio non consumare le uova oltre la data di scadenza.
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Mangiare uova scadute può essere rischioso per la salute. I rischi connessi alla consumo di uova scadute riguardano la possibilità di contrarre un’infezione dovuta alla salmonella. La salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti scaduti o anche freschi, sia sporadiche che epidemiche.
L’infezione si trasmette attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto, attraverso la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le salmonelle.
Uova scadute: cosa fare
Le uova scadute si possono mangiare? Cosa succede dopo la data di scadenza? Cosa fare se le uova sono scadute da un giorno, da una settimana o da un mese? Come vedere se le uova sono fresche?
Per sapere se le uova si possono mangiare oltre la scadenza si può ricorrere a un metodo antico ma sempre valido. Visto che in questo caso specifico né l’olfatto, né la vista possono aiutarci (come accade invece per frutta e verdura) occorre immergere l’uovo in una ciotola d’acqua fredda.
Se l’uovo si deposita sul fondo si può mangiare, se affiora in superficie è da buttare. Sia che la data di scadenza non sia ancora arrivata, sia nel caso di uova scadute da una settimana o più, questo test andrebbe sempre fatto.
Come abbiamo già spiegato, anche prima della scadenza uova fresche di allevamento o comprate al supermercato possono risultare non commestibili.
Il guscio d’uovo, apparentemente impenetrabile, è in realtà poroso e permette un passaggio d’aria: l’uovo che rimane a galla è quello in cui è entrata più aria, mentre l’uovo fresco ha pochissima aria ed è quindi commestibile.
Uova: il consumo oltre la scadenza aumenta il rischio di salmonella, lo scrive l’EFSA
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Secondo il recente parere scientifico dell’Efsa, estendere il tempo di conservazione delle uova a casa o al dettaglio aumenterebbe i rischi di intossicazione alimentare da Salmonella. Gli esperti dunque avvertono del possibile rischio per i consumatori derivanti dalla contaminazione da Salmonella Enteritidis.
La proposta di estendere la data di scadenza delle uova era nata come risposta al contenimento dello spreco alimentare ma gli esperti dell’EFSA hanno esaminato le conseguenze di un eventuale prolungamento della data di vendita raccomandata e della data di scadenza. Infatti sono due le indicazioni fornite al consumatore per le uova da utilizzare sia assoluto, sia nella preparazione delle diverse ricette alimenti.
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Quanto durano le uova?
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La dicitura sulle etichette delle uova può indicare la data di consumo raccomandato (da vendersi entro) ovvero entro 21 giorni dalla deposizione, oppure “da consumarsi preferibilmente entro” e vale per 28 giorni dalla deposizione: quindi sulle etichette troviamo la data di deposizione e la data di scadenza.
Oltre questo periodo di tempo, avverte l’Efsa il rischio di contaminazione da salmonella aumenta del 40% per le uova se consumate leggermente cotte e del 50% se consumate crude. Nel peggiore dei casi, in cui la data di vendita è di 42 giorni e la data di scadenza è di 70 giorni, il rischio aumenta di circa tre volte sia per le uova crude e poco cotti. I risultati sono simili anche per le uova utilizzate nei servizi di ristorazione, che di solito sono distribuite direttamente dai grossisti senza passare per la vendita al dettaglio.
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Per calcolare tali stime, gli esperti dell’EFSA hanno utilizzato un modello quantitativo che ha messo a confronto la situazione attuale per quanto riguarda lo stoccaggio delle uova nella UE con diversi scenari possibili, utilizzando diverse date di sell-by e le date di scadenza.
Spiega John Griffin, presidente del gruppo di esperti scientifici sui pericoli biologici: “Se la Salmonella è presente all’interno delle uova si può moltiplicare più rapidamente come l’aumento della temperatura e del tempo di conservazione. Tuttavia una accurata cottura delle uova riduce il rischio di infezione“.
Il primo consiglio è dunque di conservare le uova in frigorifero ciò per ridurre il rischio di infezione dovuto a stoccaggio prolungato. Tuttavia, se fossero estese la data di vendita e la data di scadenza per più di tre settimane, il rischio di contaminazione da Salmonella crescerebbe nonostante la refrigerazione.
L’Efsa ricorda che confondere i consumatori circa il significato della data nell’etichettatura contribuisce a creare rifiuti alimentari in casa.
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Infine i programmi di controllo della Salmonella in Europa hanno hanno portato ad un calo dei casi nell’uomo negli ultimi anni. La Salmonella nel pollame è diminuito in modo significativo, soprattutto negli allevamenti di galline ovaiole e questa riduzione potrebbe aver alimentato la riduzione dei casi nell’uomo dal momento che le uova sono la fonte più importante di veicolo delle infezioni umane nell’UE.
Resta il fatto che mangiare uova crude aumenta il rischio di contagio da salmonella, ma cuocere le uova non lo azzera: il contagio può avvenire anche per via cutanea, ad esempio mentre trocchiamo le uova subito prima di cucinarle.