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ECOLOGIA

G20 Ambiente 2019, Costa: “Usciamo dall’era del plasticocene”

Al G20 Ambiente del Giappone il rappresentante del governo italiano fa un appello per un futuro che ci riscatti dall’inquinamento da plastica.

Il problema dell’inquinamento da plastica si è ritagliato uno spazio di primo piano nell’agenda del G20 Ambiente, ospitato nella cornice di Karuizawa, in Giappone. I rifiuti marini (marine litter) sono un dramma globale, che rovina gli oceani e può compromettere la loro ed anche la nostra salute. Assumere delle iniziative condivise su larga scala, coinvolgendo tutti i principali attori dello scacchiere mondiale, è un imperativo, per la salvaguardia del nostro pianeta, che grida ad alta voce il suo dolore.

Il ministro dell’ambiente Sergio Costa, nel primo giorno del G20 in Giappone, è stato chiaro: “Sono certo che la battaglia per le plastiche monouso sia la battaglia di questa era, un’era che rischia di essere ricordata nella storia come l’era geologica del ‘plasticocene’. È ormai improcrastinabile definire una strategia globale comune, con tempi certi, affinché il pianeta esca definitivamente dall’età della plastica monouso“.

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Il problema è senza confini e riguarda tutti, quindi urgono delle serie assunzioni di responsabilità, prima che la situazione degeneri. “La quasi totalità del marine litter – sottolinea il ministro – di provenienza terrestre o marina, è originata da una scorretta o mancante gestione dei rifiuti, sia che derivi dal rilascio diretto nell’ambiente o da lacune nel ciclo di gestione dei rifiuti urbani e industriali. Da questo punto di vista lo spostamento verso un modello economico circolare che massimizzi il reimpiego dei materiali rappresenta senza dubbio un modo efficace per affrontare il problema“.

Ridurre il ricorso alle plastiche monouso e agli imballaggi non riciclabili può contribuire in modo vigoroso alla causa della tutela del pianeta, specie se i parametri normativi più rigidi verranno abbinati a una più sana consapevolezza ambientale, che porti a rafforzare ulteriormente la prevenzione e le corrette pratiche.

Credo -conclude Costa- che la dimensione del problema sia ormai drammaticamente sotto gli occhi di tutti. Contrastarlo deve diventare un obiettivo comune per tutti noi. L’Italia è già fortemente impegnata ad attuare delle politiche concrete per fronteggiare il fenomeno nell’ambito del Piano d’azione sul marine litter del G7 e soprattutto nell’attuazione del Marine litter Action Plan, della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mar Mediterraneo, perché crediamo fermamente che la dimensione regionale sia e debba essere quella più adatta a consentire politiche efficaci ed iniziative concrete“.

Fonte | Ministero dell’Ambiente

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