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Cronaca ambientale

Rifiuti di Roma, il danno erariale della differenziata: l’esposto dei Radicali alla Corte dei Conti

I Radicali Roma presentano un esposto per danno erariale alla Corte dei Conti: “Mancati gli obiettivi di raccolta differenziata pagano i cittadini romani”

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Nuovo capitolo nell’infinita saga dei rifiuti di Roma: nel mirino dei Radicali Roma questa volta non c’è il solito Manlio Cerroni, monopolista dei rifiuti della Capitale agli arresti domiciliari, ma le amministrazioni capitoline che si sono succedute, negli anni, alla guida della città.

Amministrazioni di colori diversi e dalle politiche diverse ma, in verità, tutte unite un’unica bandiera quando si è trattato di lavorare sulla raccolta differenziata a Roma: i Radicali hanno dunque presentato un esposto alla Corte dei Conti per il mancato raggiungimento da parte di Roma Capitale degli obiettivi stabiliti dalla normativa vigente in materia di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.

L’esposto, presentato dal Consigliere comunale Riccardo Magi e dal segretario dell’associazione Radicali Roma Paolo Izzo, prende spunto da una sentenza della Corte dei Conti ligure dello scorso anno, che ha condannato per danno erariale i sindaci ed assessori all’ambiente pro-tempore del Comune di Recco, concernente l’aggravio di costi dovuti allo smaltimento in discarica.

Un costo che è tutto sulle spalle dei cittadini romani: non solo è fuorilegge la percentuale di differenziata a monte fino ad oggi raggiunta ma ad aggravare la situazione c’è il sistema di smaltimento, tutto incentrato sullo stoccaggio in discarica e su scarsissime percentuali di riciclo e riuso.

Secondo le leggi dello Stato infatti, che dal 1997 al 2006 hanno strutturato gli obiettivi di differenziata, la progressione che Roma avrebbe dovuto compiere in tal senso è la seguente: 35% (2003, 2004, 2005, 2006), 40% (2007), 45% (2008), 50% (2009), 55% (2010), 60% (2011), 65% (2012).

Allo stato attuale, 15 maggio 2014, la città di Roma non riesce a differenziare nemmeno la metà di quanto previsto dalle normative (siamo sotto al 30%, checchè ne dica il sindaco); la “progressione”, se così può essere definita, negli anni è stata infatti decisamente sotto le aspettative (dati ufficiali Ama citati dai Radicali Roma): 10,75% (2003), 13,53% (2004), 15,86% (2005), 16,23% (2006), 17,10% (2007), 19,51% (2008), 20,67% (2009), 22,00% (2010), 24,65% (2011), 25,66% (2012).

Dati alla mano, il fallimento dell’amministrazione capitolina sul fronte raccolta differenziata è una vera e propria ecatombe, che costa ai romani diverse decine di milioni di euro ogni anno, sia in termini di multe che in termini di costi al gestore (Manlio Cerroni).

Scrivono i Radicali Roma:

“Il danno erariale, ad avviso dei Radicali, si profila per i seguenti motivi:

1) maggiori costi sostenuti per il conferimento in discarica di materiale che avrebbe dovuto essere oggetto di raccolta differenziata. Detti oneri sono stati, in particolare sostenuti a titolo di “tariffa smaltimento rifiuti” (c.d ecotassa) tributo speciale ex art. 3, comma 24 della legge n. 545/1995;

2) addizionale del 20% al tributo speciale prevista dall’art. 205, comma 3, del D. Lgs. N. 152/2006. Sovrattassa dovuta per il mancato raggiungimento degli obiettivi di riciclo previsti dalla citata legge

3) maggiori costi dovuti allo smaltimento fuori dalla Regione Lazio dei rifiuti speciali (Fos, scarti e Cdr) durante gli anni 2013 e 2014;

Il danno erariale, inoltre, è attribuibile finanche al danno ambientale dovuto al versamento in discarica dei rifiuti eccedenti che ha comportato il deterioramento aggiuntivo delle risorse naturali causato dall’immissione di maggiori quantità di sostanze e microorganismi nel terreno e di gas nocivi nell’aria circostante alla discarica.”

Leggi l’esposto di Radicali Roma alla Corte dei Conti

L’esposto è stato presentato in una conferenza stampa in Campidoglio dalla stessa associazione Radicali Roma, che da anni denuncia le inadempienze e il sistema criminogeno dei rifiuti romani.

Via | Opencampidoglio

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