Cronaca ambientale
Green Italia-Verdi Europei respinti dalle liste europee, l’appello di Syusy Blady
Green Italia – Verdi Europei sono stati esclusi dalle liste per le elezioni europee. Il ministero dell’Interno ha espresso il parere contrario. Ma il ricorso è già partito, gli appelli di Siusy Blady e Angelo Bonelli
Sono stati esclusi per le europee in tutte e cinque le circoscrizioni elettorali, poiché gli uffici elettorali non hanno riconosciuto il diritto all’esenzione delle firme per la lista collegata al Partito dei Verdi Europe la lista unitaria Green Italia – Verdi Europei con i 73 candidati tra cui anche Syusy Blady capolista per il Nord-Est e Fabio Granata e Monica Frassoni. In sostanza i Green Italia e Verdi Europei che si sono presentati in una lista congiunta non hanno partecipato alla raccolta firme in quanto hanno una rappresentanza al Parlamento europeo.
#GreenItaliaVerdiEuropei:unica lista simbolo europeo,esclusa.Condannati ok:W l'Italia@PButtafuoco @GiovaValentini pic.twitter.com/12pZbULCny
— Fabio Granata (@fabiogranata) 18 Aprile 2014
Il ricorso è stato già presentato e come scrive Angelo Bonelli in una nota stampa:
Il nostro diritto a presentarci in esenzione dalla raccolta delle firme è riconosciuto dall’art. 12 comma 4 della legge 18/1979 nel punto in cui precisa che sono esenti dalla raccolta delle firme quei partiti politici che hanno una rappresentanza nel Parlamento europeo. Ma il il ministero dell’interno ha modificato il comma 4 della legge aggiungendo una frase purché con parlamentari eletti in Italia . Questa frase non aggiuntiva non c’è nella legge. Su questo punto, dopo nostri ricorso in data 21 marzo il Tar del Lazio si è’ espresso dando ragione ai Verdi, emettendo un’ordinanza che afferma che “l’art. 12 comma 4 della legge n.18/1979 ha caratteristiche d’immediata applicazione che non rendono necessarie disposizioni di dettaglio”. Ritenendo quindi valida la nostra obiezione di merito che una circolare del ministero dell’Interno, disposizione di dettaglio, non può modificare la legge.
E nel Parlamento europeo è presente il gruppo Parlamentare verde, al quale siamo iscritti e dei quali siamo gli unici rappresentanti in Italia formalmente riconosciuti. Con il trattato di Lisbona inoltre viene inserito il principio della transnazionalità dei partiti politici e come ti dicevo noi da 10 anni facciamo parte del partito verde europeo .
Nei giorni scorsi è stato anche approvato un’ordine del giorno alla Camera che impegnava il Governo a valutare se “a normativa vigente e alla luce dei nuovi indirizzi europei l’art. 12 comma 4 legge 18/1979 possa essere interpretato ed esteso in tempi utili per la presentazione delle liste anche a quelle forze o partiti politici che sono affiliati a partiti europei costituiti formalmente in un gruppo presso il Parlamento Europeo.” Ma il ministero dell’Interno non ha voluto interpretare alcunché rimanendo in silenzio perché già aveva deciso che saremmo stati buttati fuori. Ora ricorreremo fino al Tar , ma abbiamo bisogno di non essere dimenticati perché ho la sensazione che qualcuno ci sta facendo pagare le nostre battaglie a partire da quella di Taranto.
L’appello a non escludere Green Italia e Verdi Europei arriva anche sulle scrivanie di Giorgio Napolitano e Matteo Renzi sotto forma di una lettera firmata da Reinhard Bütikofer co-Presidente e Jacqueline Cremers segretaria generale del Partito verde Europeo, Daniel Cohn-Bendit e Rebecca Harms co-Presidenti del Gruppo dei Verdi al Parlamento europeo affinché la questione sia risolta.