Acqua
La “quasi-bufala” del carburante creato dall’ acqua di mare
In realtà occorre usare energia elettrica per l’elettrolisi con un rendimento complessivo del 24%.
“Abbiamo trasformato l’acqua marina in carburante” titola trionfalmente Repubblica di ieri, riferendo di un’operazione riuscita della marina americana. I ricercatori del Naval Ressearch Laboratory non sono da meno, perchè hanno intitolato il video qui sopra “Creating fuel from seawater”.
Cherosene dall’acqua? Una sorgente rinnovabilie e virtualmente infinita, senza emissione netta di CO2; perchè nessuno ci ha mai pensato prima? Semplicemente perchè, detto così, è semplicemente falso.
In realtà si tratta di usare energia elettrica per ottenere idrogeno dall’acqua di mare con l’elettrolisi e in isura minore per estrarre la CO2 dalla stessa acqua. Nè Repubblica, nè il NRL lo dicono esplicitamente, anche se è scritto tutto nero su bianco in questa pubblicazione dei ricercatori della marina del 2010 (1).
Per ottenere un litro di carburante occorre filtrare la bellezza di 25 metri cubi di acqua per ottenere la CO2 dissolta e spendere ben 56 MJ di energia elettrica per ottenere l’idrogeno. Poichè un litro di carburante ha un potere energetico di 32,9 MJ, il rendimento parziale della trasformazione enrgetica è pari al 58,5%.
Se l’energia elettrica viene prodotta da un impianto termico con un rendimento del 40%, il rendimento totale è pari al 23,4%. Un bilancio mediocre e di quasi nessuna utilità.
Infatti, nella dimostrazione pratica delluso del carburante sintetico, i tecnici della marina non hanno alimentato una portaerei e nemmeno una cacciatorpediniera o un motoscafo, ma un aeromodello di Mustang che avrà consumato al più qualche decilitro di carburante!
Se fossero stasti onesti, avrebbero detto di aver inventato un metodo che usa quattro litri di combustibile fossile per produrne uno, ma così avrebbe fatto assai meno effetto…
(1) I ricercatori hanno usato le osolete unità imperiali galloni e BTU, che qui ho opportunamente ritradotto nel sistema decimale. I calcoli da loro riportati si riferiscono alla sintesi di molecole di undecano C11H24.