Animali
Lo scimpanze non è una persona: negli Usa lo dice la legge
L’associazione Nonhuman Rights Project lotta affinché venga riconosciuto lo status di persone agli scimpanzé
Dal 2007 la Nonhuman Rights Project lotta per allargare ad altre specie i diritti dell’uomo e martedì 10 dicembre si è vista respingere la richiesta per far valere l’habeas corpus per quattro scimpanzé di nome Tommy, Kiko, Hercules e Leo. L’associazione ambientalista ambiva a far riconoscere legalmente come persone gli scimpanzé, in modo da far valere per loro la legge britannica, ripresa dalla Costituzione americana, secondo la quale nessuno può essere imprigionato senza giudizio.
Secondo la Nonhuman Rights Project la legislazione vale anche per gli scimpanzè e va, dunque, riconosciuta loro la libertà di movimento. Come? Con la liberazione in uno dei rifugi dell’Alleanza dei santuari per primati dell’America del Nord. Ma i tre magistrati hanno giudicato la loro ricerca irricevibile dal momento che l’habeas corpus non può essere applicato agli animali. L’associazione ricorrerà in appello:
La battaglia perché lo status di persona venga riconosciuto a questo animale estremamente complesso che è lo scimpanzé non è che cominciata,
ha fatto sapere Steven Wise avvocato, professore e presidente dell’Ong che raggruppa sessanta giuristi e scienziati, fra i quali vi è Jane Godall, primatologa nota in tutto il mondo.
Il caso riporta alla mente la vicenda raccontata in Project Nim, il documentario di James Marsh. In Oklahoma, nel 1973, il ricercatore Herbert Terrace della Columbia University, avviò un esperimento assegnando un cucciolo di scimpanzé a una famiglia di umani, nella convinzione che lo scimpanzé potesse imparare il linguaggio dei segni. Ben presto, però, l’esperimento dimostrò che, nonostante numerosissimi punti di contatto, lo sradicamento dalla propria razza portasse il piccolo Nim a comportamenti sempre più aggressivi. Allo stesso tempo, il cucciolo cresciuto in mezzo agli uomini era destinato a non poter più tornare in mezzo ai suoi simili: troppo bestiale per l’uomo e troppo umano per gli animali.
Via | Le Monde
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