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ECOLOGIA

Emergenza caldo in Cina: 10 morti a Shanghai

L’ufficio meteorologico cinese ha dichiarato lo stato d’emergenza per l’ondata di caldo che attanaglia Shanghai e dintorni: 10 i morti per le alte temperature

L’ufficio meteorologico cinese ha dichiarato lo stato d’emergenza per l’ondata di caldo che attanaglia Shanghai e dintorni: 10 i morti per le alte temperature

E’ emergenza caldo in Cina: in particolare a Shanghai le temperature record stanno creando non pochi disagi alla popolazione, che sta letteralmente soffocando a fronte del record assoluto di 40.06 gradi registrato nel finesettimana.

Con temperature oltre i 40 gradi da diverse settimane l’emergenza caldo è stata dichiarata ufficialmente di livello 2 nella città cinese di Shanghai: nell’ultimo fine settimana sono ben 10 i morti d’infarto per cause correlate direttamente alle alte temperature, ma gli episodi sorprendenti sono letteralmente infiniti.

E’ da oltre otto giorni infatti che nella città le temperature superano i 38 gradi centigradi, e da 24 giorni i 35 gradi, rendendo questo luglio il più caldo da 140 anni a questa parte. Un gruppo di giornalisti cinesi ha provato questi esperimenti per rendersi conto, nel concreto, di cosa voglia dire vivere con 40 gradi quasi costanti:

Cucinare una bistecca di maiale, in 8 minuti, sul manto stradale può certamente far risparmiare sui consumi di gas ma certamente inquieta non poco, così come l’evaporazione pressochè istantanea dell’acqua versata sull’asfalto; secondo la stampa locale altri decessi legati al caldo si sono registrati a Nanchino e a Changsha e anche la capitale Pechino non vivrebbe proprio momenti di frescura.

Questo, unito ai problemi di inquinamento atmosferico che soffocano letteralmente le grandi città della Cina, sta letteralmente sconvolgendo il rapporto (fino ad oggi molto poco rispettoso) tra popolazione ed ambiente: una sensibilità della popolazione sempre maggiore per certe problematiche, sensibilità sviluppata certamente in ritardo (colpa anche della propaganda governativa, che solo in gennaio ha ammesso l’esistenza di problemi di inquinamento).

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