Parchi & aree protette
Quercia Elegante di Carpignano esemplare unico scoperto in Salento
La Quercia elegante di Carpignano è un esemplare unico al mondo scoperto in Salento
La Quercia elegante di Carpignano è stata scoperta in Salento dallo studioso Ettore Caroppo alle prime ore dell’alba del del 13 settembre 2012. E infatti in onore del suo scopritore il nome ufficiale di questa nuova pianta è Quercus caroppoi. La presentazione ufficiale avverrà domani proprio a nella sede del Comune, evento a cui prenderanno parte tutte le istituzioni locali.
Quercia elegante di Carpignano
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Scrive le caratteristiche Piero Medagli ricercatore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (Di.S.Te.B.A.) dell’Università del Salento nella lettera di presentazione all’amministrazione comunale:
è stata accertata la presenza in agro di Carpignano Salentino di un esemplare arboreo bicormico (con due tronchi separati partenti da un ceppo comune) di una quercia di origine ibridogena derivante dall’incrocio tra quercia di Palestina o quercia spinosa (Quercus calliprinos Webb) e cerro (Quercus cerris L.). Benché gli ibridi nel genere Quercus siano abbastanza diffusi in natura, l’ibrido in questione risulta costituito da una combinazione nuova e del tutto inedita alla scienza e si tratta dell’unico esemplare vivente fino ad ora conosciuto di questa rara entità alla quale è stato ufficialmente dato il nome di Quercia di Carpignano, sulla base della sua collocazione geografica (nome scientifico Quercus x caroppoi in onore di colui che per primo ha posto attenzione su questa nuova entità ibrida). I due tronchi risultano avere un’età di circa 20 anni ciascuno e sembrano scaturire alla base da un ceppo di circa 300 anni di età attualmente ricoperto e nascosto da un muretto a secco. Forse si tratta di un esemplare residuo di un’antica formazione forestale oggi scomparsa. La assoluta rarità di questo esemplare unico al mondo, sulla base delle conoscenze attuali e la sua collocazione lungo un bordo strada, impone rigorose misure di salvaguardia dell’esemplare ed iniziative volte alla conservazione e adeguata diffusione del nuovo ibrido con la creazione di nuovi individui prodotti da autoimpollinazione naturale e collocazione in aree idonee da individuare, al fine di scongiurarne l’estinzione. Ovviamente gli studi scientifici su questa entità sono ancora in corso presso l’Orto Botanico dell’Università del Salento e mirano a ricostruire le caratteristiche e le modalità di formazione del nuovo ibrido la cui origine, come accennato risale a circa tre secoli fa, in un contesto ambientale assai diverso dall’attuale.
Questo esemplare rappresenta probabilmente la testimonianza del lussureggiante Bosco dei Greci e ancor prima dei Messapi che gli anziani della zona ancora ricordano. Il bosco si estendeva in origine da Calimera fino alle porte di Martano inclusi i borghi di Carpignano Salentino e Serrano, fino alla foresta delle Cesine e di Rauccio, la Foresta di Lecce arrivando fino a Otranto e alla Foresta di Cutrofiano e Bosco Belvedere.