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Costa Concordia, via al processo: la difesa formalizza la richiesta di patteggiamento
E’ iniziato questa mattina il processo che farà luce sulle responsabilità del drammatico incidente della nave Costa Concordia: sul piatto, oltre alla verità, anche lo stato di diritto
Tutti contro Schettino, il pm: “Non fu un inchino ma un favore al maitre”
Come preannunciato questa mattina la difesa di Francesco Schettino ha formalizzato la richiesta di patteggiamento per l’affondamento della nave Costa Concordia. La Procura ha rigettato immediatamente la richiesta.
Un processo che si preannuncia mastodontico: le persone offese fisiche sono 4228, quelle giuridiche 31; le parti civili sono 242, rappresentate da 62 avvocati. Circa 60, invece, sono le parti civili in attesa di essere ammesse. Il materiale processuale è contenuto in 68 faldoni, di cui 31 relativi all’incidente probatorio, e 57 all’udienza preliminare. Sui tempi però il procuratore Vetusio è ottimista:
“Considerato il lavoro che abbiamo svolto e l’impianto delle accuse, siamo abbastanza ottimisti che il processo si concluda in tempi rapidi, entro la prima parte del 2014. Quanto alle responsabilità di Schettino, non ci sono dubbi. L’unica cosa sarà vedere come verrà quantificata la condanna.”
Il procuratore ha spiegato come la manovra che ha portato al naufragio non sia, nella tesi della procura, l’ormai famoso “inchino” ma una sorta di favore personale che Schettino avrebbe fatto al maitre:
“Una cosa che va chiarita è che l’incidente della Costa Concordia non fu dovuto ad un cosiddetto «inchino», ma fu un piacere che il comandante Schettino volle fare a Tievoli, perchè i suoi familiari che vivono al Giglio assistessero al passaggio ultra ravvicinato sotto costa. Se fosse stato un inchino la nave sarebbe passata a 4-500 metri e non ci sarebbe stato il naufragio. Invece, Schettino anche per assecondare le richieste di Tievoli, andò vicinissimo portando la nave contro gli scogli.”
Una tesi che sembrerebbe inchiodare Schettino alle sue responsabilità. Gli avvocati di Schettino hanno invece spiegato come le responsabilità del Comandante siano fuori discussione, ma che al contempo non sono le uniche:
“Non è giusto attribuire solo a lui tutte le colpe. Ci sono state una serie di concomitanze che hanno portato i media a considerare più interessante parlare di certe cose.”
I legali di Schettino hanno inoltre spiegato come in verità il comandante non sia fuggito abbandonando la nave, ma che le circostanze del naufragio abbiano fatto inclinare in verticale il pavimento su cui era Schettino, facendolo sbalzare fuori dal colosso del mare.
Costa Concordia, via al processo: la difesa verso il patteggiamento
La seconda udienza, che poi di fatto è la prima, del processo Costa Concordia a Grosseto si è aperta poco fa: un processo che sarà una vera e propria resa dei conti, in particolare per l’unico imputato, il comandante Francesco Schettino.
In parallelo l’altro processo, quello negli Stati Uniti, il 23 luglio prossimo in California: 300 passeggeri della Concordia, non solo americani ma di tutto il mondo, hanno affidato ai loro avvocati una causa dove si chiede di applicare il ‘danno punitivo’, istituto di diritto americano che prevede un forte risarcimento dei danni subiti, alla Carnival (la capogruppo di Costa Spa).
Tornando a Grosseto, questa mattina sono cominciate a trapelare le prime voci sull’intenzione di patteggiare, un’ipotesi utile a tutelare anche l’eventuale pena per Schettino: tre anni e cinque mesi l’entità della pena, nelle stime dei difensori, mentre una precedente richiesta di Schettino per due anni e 10 mesi era stata respinta a maggio.
Queste, al momento, sono solo chiacchiere da tribunale: la realtà è invece ben più complessa, in un processo che rischia di partire come iniquo visto l’unico imputato alla sbarra. Anche Domnica Cemortan, la famosa moldava in plancia con Schettino, sarà in udienza quest’oggi, dopo la fugace apparizione del 9 luglio scorso: presenterà altre querele-denunce alla procura contro chi, l’anno scorso, ipotizzò un suo legame col comandante.
Se la sua richiesta fosse accolta il processo prenderebbe una piega diversa: il ruolo della moldava sarebbe inserito tra i testimoni d’accusa (357 nominativi); c’è da vedere anche cosa decideranno i giudici sulla richiesta di essere ammesso come parte civile del Ministero dell’Ambiente, ampliando il fronte ai danni causati all’ambiente.
Il calendario prevede udienza il 17, 18 e 19 luglio, mentre il 20 luglio dovrebbe andare a concludersi l’udienza preliminare: sabato il Gup espliciterà la sua decisione sui patteggiamenti dei 5 co-indagati già sabato prossimo.
Costa Concordia