Alimentazione
Ecoblog intervista Claudio Mazzini, responsabile di Sostenibilità, Innovazione e Valori di Coop
Claudio Mazzini, responsabile di Sostenibilità, Innovazione e Valori di Coop, spiega come il colosso del settore alimentare affronta le sfide della sicurezza alimentare e della tracciabilità dei cibi
Marco Pagani: Come Coop intende investire per ampliare i prodotti biologici nella sua rete di vendita?
Claudio Mazzini: Per noi la linea dei prodotti biologici che è contraddistinta dal marchio Viviverde è una delle linee sulle quali stiamo maggiormente investendo, sia in termini di aumento delle referenze, sia in termini di aumento della disponibilità. Sempre tenendo in equilibrio quelle che sono la qualità e la sicurezza, con quello che è il concetto della convenienza che è la base del nostro prodotto a marchio Coop. Sul biologico in particolare stiamo investendo in nuovi prodotti per riuscire a coprire tutte le occasioni di consumo che vanno dalla prima colazione alla cena, per poter permettere a chi fa questa scelta di poter coprire i fabbisogni con i prodotti della nostra linea Viviverde.
Marina Perotta: In questo laboratorio utilizzate uno strumento in particolare, una serie di analisi: come riuscite a ottenere questi risultati?
Claudio Mazzini: Per quanto riguarda il tema delle garanzie e dei controlli, come avete potuto vedere oggi in laboratorio molte sono le attività che svolgiamo per la garanzia e per la sicurezza dei nostri prodotti. Molte vengono svolte fuori e sono le analisi obbligatorie per legge. Qui, in questo laboratorio, ci concentriamo sostanzialmente su quelli che sono i rischi emergenti, le frodi e le sofisticazioni. Quindi sono tutte analisi innovative, tutte analisi non ufficiali, ma che servono a dare indicazioni su possibili sospetti, su possibili frodi. Ed è su quelle che noi tentiamo di concentrare la nostra energia. L’ultimo arrivato in questo laboratorio è questo strumento che si chiama Heracles che è uno strumento che analizza tutta la frazione volatile dei composti e ne fa un’impronta digitale, una vera e propria carta d’identità di quel prodotto.
Davide Mazzocco: Come funziona questo strumento e su quali prodotti interviene prevalentemente?
Claudio Mazzini: Lo strumento tecnicamente è un gascromatrografo, uno strumento che esiste da tanto tempo e che permette di verificare anche la singola molecola target. Noi, in realtà, lo usiamo al contrario, cioè analizza tutti composti volatili di quel prodotto, ne fa un profilo e lo mette in banca dati. Quello che noi stiamo cercando di fare con prodotti importanti come l’olio, le mozzarelle, i mieli e i funghi è cercare di creare una banca dati di prodotti che sono quelli che noi abbiamo deciso essere in quella confezione e con l’analisi andiamo a verificare se quello che andiamo ad analizzare è uguale o diverso a quello che avevamo stabilito essere il prodotto di riferimento.
Video | Davide Mazzocco