Cronaca ambientale
Rifiuti di Roma: la storia si ripete e Malagrotta va in proroga
Malagrotta dovrebbe chiudere il 30 giugno ma è tutto fermo: si attende una proroga per la discarica fuorilegge più grande d’Europa, quella di Roma?
Sindaco nuovo, governatore nuovo, ministro nuovo ma problemi identici a quelli, soliti, degli ultimi 30 anni: dove e come smaltire i rifiuti prodotti da Roma? La chiusura definitiva della discarica di Malagrotta (attualmente accoglie, da aprile, solo rifiuti trattati), prevista per legge entro e non oltre il 30 giugno 2013, dopo 15 anni di proroghe (sempre firmate), potrebbe infatti slittare nuovamente a dopo l’estate, in attesa che la Regione Lazio, il Comune di Roma ed il commissario straordinario all’emergenza rifiuti Goffredo Sottile trovino una soluzione su come applicare il decreto Clini.
Tre, massimo quattro mesi di proroga per la discarica di Malagrotta: addirittura potrebbe essere uno dei primi provvedimenti del neo-sindaco Ignazio Marino, se il governo non lo anticiperà. Ma andiamo con ordine.
Per scongiurare la procedura d’infrazione l’ex ministro, il “tecnico” Corrado Clini, aveva emanato un decreto che prevedeva un cronoprogramma precisamente scadenzato, che avrebbe portato (entro il 30 giugno appunto) alla chiusura di Malagrotta. Il primo step era di smaltirci solo ed unicamente rifiuti trattati dagli impianti di Tmb (Trattamento meccanico biologico) entro l’11 aprile: l’obiettivo è stato raggiunto grazie però ad una vera e propria questua, che ha portato il Presidente della Regione Zingaretti a chiedere la solidarietà di tutti gli impianti di Tmb in Regione e fuori.
Con la chiusura prevista per il 30 giugno, e una campagna elettorale durata praticamente quasi cinque mesi (tra elezioni politiche ed amministrative) che ha “impedito” a chi di dovere di rimboccarsi le maniche, il problema però si ripresenta, come tutti gli anni: se chiude Malagrotta, dove mettiamo i rifiuti?
Il problema è anche amministrativo: il commissario straodinario Goffredo Sottile è “in scadenza” anch’egli, il 7 luglio, e non avrebbe comunque il potere di firmare una proroga:
Io sto controllando che il ciclo rifiuti proceda come previsto. Non rientra più nei miei poteri prorogare Malagrotta, a meno che il ministro non lo stabilisca con un nuovo provvedimento.
La Regione Lazio, nella figura di Zingaretti, tantomeno può prorogare la discarica (perchè di proroghe ne ha già emesse tre): a questo punto o il ministro Orlando proroga il commissariamento di Sottile, ampliandone i poteri (come non previsto dal suo predecessore Clini) o il neo-sindaco dovrà emettere un’ordinanza socio-sanitaria.
E poi? Nel frattempo commissario, Comune e Regione dovranno trovare l’ormai famosa “discarica di servizio” necessaria per trovare un buco dove buttare i rifiuti trattati dagli impianti laziali: con poche ipotesi sul piatto ed un tessuto sociale caldissimo ed attentissimo però, il compito è di quelli ardui, nonostante la maggioranza politica condivisa.
La differenziata starebbe intanto aumentando, secondo l’ex sindaco Alemanno
siamo al 30,2 per cento e presto il potenziamento partirà in cinque nuovi municipi.
La Regione ha anche stanziato 70 milioni per la differenziata nel Comune di Roma.