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Inquinamento

E’ guerra chimica in Siria, sconosciuto il gas usato che porta alla pazzia

Armi chimiche in Siria con un gas letale inodore, senza fumo ma che provoca la morte o la pazzia.

Armi chimiche in Siria, lo rivela l’edizione de Le Monde di stamattina, spiegando che le prove ci sono. Su Ecoblog vi avevamo già raccontato del disastro ambientale e sanitario che sta potando la Siria al collasso, ma riferisce il quotidiano francese che la situazione è precipitata e divenuta particolarmente grave.

In un dettagliato reportage Le Monde racconta cosa accade quando una delle armi chimiche viene lanciata: un tonfo simile a quello di una lattina di una bibita gasata che cade in terra, il rumore del gas che fuoriesce, nessun odore e neanche fumo. Poi i sintomi sulle persone: tosse violenta, bruciore agli occhi, pupille che si restringono, abbassamento della vista a cui seguono difficoltà respiratorie, vomito e svenimenti. La morte sopraggiunge per soffocamento e chi sopravvive sembra destinato alla pazzia. Non sono dunque gas lacrimogeni usati nelle trincee ma prodotti altamente tossici di una classe diversa.

Uno dei medici, il dottor Hassan O., ha accuratamente descritto i sintomi di questi pazienti:

Le persone che arrivano in ospedale hanno seri problemi di respirazione, alcuni vomitano, non sentono niente e non parlano. I loro muscoli respiratori sono inerti. Se non interveniamo in emergenza segue la morte

La descrizione corrisponde in tutto e per tutto a quelle fatte da altri medici esperti su casi rilevati da alcune settimane nelle vicinanze di Damasco. Alcuni combattenti hanno riferito, in base alle zone in cui si trovavano, che i malesseri sono sopraggiunti dopo che hanno subito il lancio di una granata o di un razzo.

Sul fronte della Jobar, c’è stato un quinto attacco del genere il 18 aprile che ha colpito i combattenti della ASL, comandati da Omar Haidar. Hanno riferito che hanno visto cadere ai loro piedi un cilindro con un dispositivo di apertura. Ma che genere di sostanza chimica è stata diffusa? Per rispondere con precisione a questa domanda dovranno essere effettuate analisi secondo un protocollo prestabilito.

Da allora a Jobar sono state distribuite maschere antigas e siringhe con fiale di atropina che neutralizza gli effetti neurotossici di gas come il sarin. Secondo una fonte occidentale il governo siriano userebbe miscele di prodotti diversi assieme ai gas lacrimogeni. Giovedi 23 maggio, i ribelli raccontano che un nuovo attacco con armi chimiche ha avuto luogo nella zona di Adra.

Nella seconda metà del mese di aprile, gli attacchi del gas sono diventati quasi una strana routine per Jobar, e i guerrieri appunto hanno iniziato a proteggersi con le maschere antigas, ma il sospetto è che il governo siriano abbia fatto in questo modo dei test.

Alcuni medici hanno inviato di contrabbando il sangue prelevato a alcuni guerrieri colpiti dal gas per conoscere le sostanze chimiche usate. A Damasco i medici hanno raccontato di essersi visti arrivare 39 persone dopo l’attacco chimico del 24 marzo a Adra. Restano da scoprire per i sopravissuti gli effetti secondari, poiché i medici raccontano che alcuni di loro sono come diventati pazzi.

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