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Prima legge dell’ecologia: ogni cosa è connessa con qualsiasi altra
Fin dal lontano 1971 il biologo Barry Commoner ha enunciato le quattro leggi dell’ecologia. La prima afferma che ogni cosa è connessa con qualsiasi altra. Se il sistema è sottoposto ad uno stress eccessivo può non autocorreggersi più e collassare
«L’ambiente costituisce una macchina vivente, immensa e enormemente complessa, che forma un sottile strato dinamico sulla superficie terrestre.
Ogni attività umana dipende dal funzionamento adeguato di questa macchina.
Senza l’attività fotosintetica delle piante verdi non disporremmo di ossigeno per fare funzionare i motori e le fonderie, tanto meno potremmo mandare avanti la vita umana ed animale.
Senza l’azione sinergica delle piante, degli animali e dei microorganismi che vivono nel laghi e nei fiumi non potremmo avere acqua pulita. Senza i processi biologici, che per millenni hanno avuto corso nel terreno, oggi non avremmo nè raccolti, nè petrolio, nè carbone.
Questa macchina è il nostro capitale biologico, l’apparato di base da cui dipende tutta la nsotra produttività.
Se la distruggiamo, anche la nostra tecnologia più avanzata risulterà del tutto inutile, e vedremo cadere tutti i sistemi economici e politici che dipendono da queste strutture. La crisi ambientale non è che un segnale premonitore della catastrofe imminente.
Messi di fronte a una situazione complessa come l’ambiente, noi tendiamo a scomporlo in una serie di eventi semplici e separati, enlla speranza che la loro somma dia in qualche modo un quadro generale dell’insieme.
La crisi ambientale in cui ci troviamo a vivere ci ammonisce a non cullarci in speranze illusorie… tutti questi dati separatinon hanno ancora fornito dele sintesi capaci di spiegare ad esempio l’ecologia di un lago, o la sua vulnerabilità.
Ogni cosa è collegata ad un’altra, mentre il sistema è reso stabile dalle sue dinamiche proprietà di autocompensazione; queste stesse proprietà, se sottoposte ad uno stress eccessivo, possono condurre ad un drammatico collasso; la complessità della rete ecologica e la sua intrinseca velocità di ricambio determinano il livello massimo di stress cui può essere sottoposto un ecosistema, nonchè il tempo massimo di funzionamento prima del crollo.
La rete ecologica è un amplificatore: una piccola perturbazione in una sua parte può avere ampi efetti,a distanza e nei tempi lunghi»
Barry Commoner, Il cerchio da chiudere, Milano 1971, pp 27,31-32,44, 47
Immagine: ‘Brainforest’, installazione artistica di Steiner e Lenzlinger