Clima
Cambiamenti climatici: le ripercussioni del riscaldamento globale sui voli aerei
Uno studio pubblicato su Climatic Change analizza le ripercussioni che potrebbero avere le ondate di calore causate dal global warming sui voli di linea. Fino al 30% degli aerei potrebbe restare a terra.
Con l’innalzamento delle temperature dovuto ai cambiamenti del clima globale potremmo dire addio al trasporto aereo per come lo conosciamo. E’ quanto emerge da una ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Climatic Change e realizzata da Ethan D. Coffel (Department of Earth and Environmental Sciences, Columbia University, New York), Terence R. Thompson (Logistics Management Institute, Virginia) e Radley M. Horton (Center for Climate Systems Research, Columbia University, New York).
Lo studio dei tre autori parte dal presupposto che per volare e, soprattutto, decollare e atterrare, ogni aereo ha bisogno di un determinato range di temperature e densità dell’aria. Con l’innalzamento delle temperature dell’aria, sia a terra che in volo, i numeri cambiano e non è detto che un velivolo riesca a decollare, volare e atterrare a pieno carico. I tre autori hanno preso in considerazione le temperature di 19 aeroporti internazionali, in gran parte statunitensi, e le caratteristiche tecniche di cinque modelli di aerei di linea (tre Boeing e due Airbus).
Per calcolare l’innalzamento delle temperature della pista e dell’area intorno agli aeroporti gli scienziati hanno utilizzato il modello CMIP5 e lo scenario di riferimento RCP 8.5. Cioè lo scenario peggiore, che prevede un innalzamento medio della temperatura globale pari a 3,7 gradi centigradi nel 2100. Il periodo preso invece in considerazione dallo studio è quello che va dal 2060 al 2080. E’ stato preso in considerazione anche lo scenario RCP 4.5, che prevede +1,8 gradi centigradi al 2100.
I risultati dello studio sono preoccupanti: in tutti gli aeroporti presi in considerazione i cinque aerei avrebbero qualche limitazione nel peso massimo di decollo. Si va da un minimo del 10% a un massimo del 30% di aerei che, per decollare, dovrebbero subire una limitazione del peso. Quindi meno carburante, meno bagagli in stiva, meno passeggeri. E meno introiti per le compagnie aeree, quindi maggiori costi dei biglietti.
Giusto per fare un esempio: un Boeing 737-800 (che è probabilmente l’aereo di linea più diffuso al mondo) ha un peso totale al decollo di circa 174 mila libbre. Se dovesse alleggerirsi anche solo dello 0,5% per decollare in sicurezza vorrebbe dire lasciare a terra 870 libbre. Tolto il peso del carburante, restano 722 libbre da togliere, pari a circa tre passeggeri con bagagli.
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