Salute e Ambiente
Condizionatori d’aria: dal 2028 potrebbe cambiare tutto!
L’uso dei condizionatori d’aria potrebbero cambiare entro pochi anni. Scopriamo quanto valutato dall’Unione Europea.
Mai come in quest’ultimo anno l’Unione Europea si è fatta promotrice di cambiamenti volti a migliorare l’ambiente seppur, in molti casi, a scapito delle finanze dei cittadini.
Oltre alla tanto discussa normativa sulle case Green, anche l’uso di caldaie e simili è stato più volte considerato. E nella lista non mancano i condizionatori d’aria.
Sembra, infatti, che l’Unione Europea stia valutando l’attuazione di una revisione circa i gas impiegati nel loro consumo. Ecco, quindi, tutto quel che c’è da sapere.
Condizionatori d’aria a gas naturali entro il 2028? Ecco la nuova normativa!
Al fine di migliorare la qualità dell’aria e l’impatto che la stessa ha sull’ambiente, l’Unione Europea sta valutando la possibilità di porre uno stop ai gas sintetici per condizionatori e pompe di calore. Ciò potrebbe avvenire piuttosto presto, ovvero a partire dal 2028.
Al momento, come già accennato, si tratta solo di una proposta che dovrà essere valutata e vagliata con il Parlamento, la Commissione Ue e il Consiglio. Qualora trovasse approvazione all’unanimità si andrebbe però incontro a dei cambiamenti che è bene iniziare a conoscere fin d’ora.
Cosa cambierebbe con lo stop ai gas sintetici
Se la proposta dell’Unione Europea andasse in porto, a partire dal 2028 non si potrebbero più usare i gas refrigeranti per condizionatori e pompe di calore.
Un cambiamento che comporterebbe diversi rischi visto che a detta di Assoclima, al momento l’unica sostanza disponibile è il propano, noto per essere altamente infiammabile.
L’alternativa attuale sarebbe quindi quella di non poter usare alcun condizionatore o pompa di calore a meno di non trovare altri tipi di gas naturali. Risolto questo problema ci sarebbe poi quello legato all’installazione di nuovi impianti di climatizzazione che comporterebbe altre spese. Al vaglio ci sono quindi tante altre considerazioni da fare. E ciò rende difficile l’attuazione della normativa così per com’è stata pensata.
Ovviamente, il tempo per inserire alternative o proposte valide c’è e la speranza è che ben presto si trovino alternative che siano sia valide per l’ambiente che per le finanze dei cittadini già alle prese con tante spese dovute a cambiamenti da apportare nelle loro case.