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Elimina il gas da casa tua: in arrivo importanti rimborsi dallo Stato
L’impatto della direttiva “Case Green” in Italia: come cambieranno le normative energetiche degli edifici entro il 2035 e le implicazioni per i proprietari immobiliari.
L’Italia si prepara ad affrontare sostanziali cambiamenti in tema di sostenibilità energetica grazie alla direttiva europea “Case Green”. Questo nuovo regolamento mira a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, ridurre le emissioni di gas serra e incentivare l’uso di fonti rinnovabili attraverso obiettivi ambiziosi da raggiungere entro il 2035.
Obiettivi ambiziosi per la riduzione delle emissioni
La direttiva “Case Green” stabilisce traguardi ambiziosi per gli Stati membri dell’Unione Europea. Entro il 2030, è previsto che le emissioni inquinanti degli edifici residenziali siano ridotte del 16%, con un’ulteriore riduzione tra il 20% e il 22% entro il 2035. Per raggiungere questi obiettivi, il 55% della riduzione deve essere ottenuto attraverso la ristrutturazione del 43% degli immobili con prestazioni energetiche più scadenti. In Italia, circa la metà degli edifici residenziali è attualmente classificata nelle classi energetiche “F” o “G”, le più inquinanti, il che indica un ampio margine di miglioramento.
Il Piano Nazionale di Ristrutturazione come strumento chiave
Per affrontare la situazione, il governo italiano deve sviluppare un Piano Nazionale di Ristrutturazione da adottare entro il 2026 e aggiornato ogni cinque anni. Questo piano sarà cruciale per mappare lo stato attuale degli edifici e stabilire una tabella di marcia per gli interventi necessari. Anche se gli Stati membri avranno una certa flessibilità nell’implementazione delle misure, dovranno comunque rispettare gli obiettivi europei. Strumenti come il Superbonus hanno già contribuito a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, ma ulteriori strategie saranno necessarie per affrontare le nuove sfide.
Esenzioni e categorie di immobili non soggetti alla direttiva
Un aspetto interessante della direttiva è la possibilità di esentare una quota di edifici dal rispetto delle nuove normative. Ogni Stato membro può decidere che fino al 22% del suo patrimonio immobiliare sia esente. Le categorie che possono beneficiare di questa esenzione includono monumenti storici, case di vacanza occupate meno di quattro mesi all’anno, edifici di culto e abitazioni indipendenti con una superficie inferiore ai 50 metri quadrati. Queste esenzioni sono fondamentali per salvaguardare il patrimonio culturale e storico, mantenendo l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica.
Vantaggi della direttiva e incentivi economici
Nonostante le preoccupazioni riguardo ai costi, la direttiva “Case Green” offre vantaggi significativi. La riduzione delle emissioni inquinanti migliora la qualità dell’aria e della vita, proteggendo la salute pubblica. Gli interventi di riqualificazione energetica possono portare a risparmi notevoli sui costi energetici: un edificio che passa dalla classe energetica “G” alla classe “E” potrebbe risparmiare fino a 3.000 euro all’anno in bollette. Questo rappresenta un incentivo importante per i proprietari, motivandoli a investire in miglioramenti energetici.