Clima
Clima, Hans von Storch: il riscaldamento globale è in pausa
Cambiamenti climatici e riscaldamento globale:l’innalzamento della temperatura del Pianeta sembra si sia fermato. Ignote le cause a pure le conseguenze. L’analisi del climatologo tedesco Hans Von Storch.
Hans Von Storch è direttore è dell’Istituto di ricerca costiera del Centro Helmholtz Geesthacht e professore presso l’Istituto Meteorologico dell’Università di Amburgo e studia da qualche anno gli impatti antropici sul clima. Non è esattamente uno scettico del clima ma uno scienziato che nel 1995 ebbe modo di dimostrare con il Max Planck Institute quanto le emissioni antropiche stessero influenzando il clima. Si, spiega, stiamo sicuramente andando verso un aumento di 2 gradi Celsius (3,6 gradi Fahrenheit) o più – e per la fine di questo secolo. Ma accanto a questa prospettiva, von Storch vi include anche una serie di dubbi. La sua opinione è molto semplice e punta sostanzialmente a garantire la fiducia tra scienziati e pubblico:
Abbiamo ancora una prova convincente di un effetto serra di origine antropica: ci sono pochi dubbi. Ma se il riscaldamento globale continua a ristagnare,i dubbi, ovviamente diventano più consistenti.
Ma il messaggio di von Storch va oltre e aggiunge:
La temperatura potrebbe aumentare di uno, due o tre gradi, la cifra esatta non è ancora nota e a parte le nostre simulazioni climatiche, vi è un consenso generale della società sul fatto che dovremmo essere più prudenti con i combustibili fossili. Inoltre, gli effetti più gravi del cambiamento climatico non ci riguarderanno per almeno altri 30 anni: abbiamo abbastanza tempo per prepararci
.
In una recente e lunghissima intervista a Der Spiegel spiega che il riscaldamento globale sembra aver subito una battuta di arresto, come d’altronde ci confermano da Climatemonitor. Rispetto alle alluvioni che si sono verificate in Europa centrale alla fine di maggio e che hanno duramente colpito proprio la Germania Von Storch chiarisce che al momento non c’è un nesso come invece sostenuto in Europa dal Commissario per il Clima Corinne Hedegaard e da EEA:
Non sono a conoscenza di studi che dimostrano che le alluvioni si verifichino più spesso oggi che in passato. Ho anche appena partecipato a una conferenza di idrologi a Coblenza, e nessuno degli scienziati lì ha presentato tale constatazione. In realtà ci aspettiamo che ci sia meno precipitazione totale durante i mesi estivi. Ma ci possono essere eventi meteorologici più estremi in cui una grande quantità di pioggia cade in un arco breve di tempo. Ma dal momento che il riscaldamento globale fino a ora è stato moderato, i cambiamenti climatici non devono avere ancora un ruolo importante in ogni caso.
Insomma, sebbene vi sia meno isteria nell’opinione pubblica rispetto all’affrontare gli eventi estremi del maltempo resta l’approccio di attribuire in taluni casi sempre e solo la responsabilità ai cambiamenti climatici. Ma come rileva von Storch:
Le persone ora discutono molto di più sulle probabili cause di alluvioni, come la cementificazione o la scomparsa di zone naturali cuscinetto, e questa è una buona cosa.
Der Spiegel fa notare che appena dopo la fine del millennio l’umanità ha emesso 400 miliardi di tonnellate metriche di C02 in atmosfera ma le temperature negli ultimi 15 anni non sono aumentate. In merito von Storch risponde:
Finora, nessuno è stato in grado di fornire una risposta convincente al perché il cambiamento climatico sembra essersi preso una pausa. Siamo di fronte ad un puzzle. Le emissioni di CO2 recenti sono effettivamente aumentate e in maniera più rapida di quel che temevamo. Di conseguenza, secondo la maggior parte dei modelli climatici, dovremmo avere temperature aumentate di 0,25 gradi Celsius (0,45 gradi Fahrenheit) nel corso degli ultimi 10 anni. Questo non è successo. In realtà, l’aumento negli ultimi 15 anni è stato solo di 0,06 gradi Celsius (0,11 gradi Fahrenheit) – Un valore molto vicino a zero. Questo è un serio problema scientifico che il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), dovrà affrontare quando si presenta la prossima relazione di valutazione alla fine del prossimo anno.
Spiega von Storch in vista delle prossime elezioni in Germania a settembre che gli sembra strana l’idea di considerare tra gli obiettivi politici la protezione del clima:
Che stato di atmosfera terrestre vogliamo proteggere e in che modo? E che cosa potrebbe accadere in seguito? Abbiamo intenzione di dichiarare guerra alla Cina, se il paese emette troppa CO2 in aria e viola in tal modo la nostra costituzione? Purtroppo, alcuni scienziati si comportano come predicatori e fanno sermoni alle persone. Ciò di cui questo approccio non tiene conto è il fatto che ci sono molte minacce nel nostro mondo e che devono essere valutate.
Modelli matematici sbagliati? E’ possibile e per von Storch le risposte sono due e non sono piacevoli:
La prima possibilità è che il riscaldamento globale si sta verificando meno del previsto a causa dei gas serra, in particolare la CO2, hanno meno effetto di quanto immaginiamo: questo non significa che non vi è alcun effetto serra di origine antropica, ma semplicemente che il nostro effetto su eventi climatici non è così grande come si è creduto. L’altra possibilità è che, nelle nostre simulazioni, abbiamo sottovalutato il fatto che il clima oscilla per cause naturali.
Ma allora come si spiega che l’IPCC ha annunciato con il 95 per cento certezza che gli esseri umani contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per von Storch ci sono buone ragioni:
Non potevamo più spiegare il notevole aumento delle temperature globali osservate tra i primi anni ’70 e la fine degli anni ’90 con cause naturali. Il mio team al Max Planck Institute per la meteorologia, ad Amburgo è stato in grado di fornire la prova, nel 1995 di influenza degli umani su eventi climatici. Naturalmente, ciò presupponeva la prova che avevamo valutato correttamente la quantità di fluttuazione naturale del clima. Ora che stiamo assistendo a un nuovo sviluppo potremmo aver bisogno di effettuare le regolazioni.
A generare preoccupazione in von Storch è la mancata previsione del riscaldamento globale degli Oceani che hanno assorbito più calore di quanto ipotizzato:
Sicuramente il più grande errore de ricercatori sul clima è stato di dare l’impressione che si stesse annunciando la verità definitiva. Non è grave fare errori se poi si correggono, m si è agito come se fossimo infallibili. In questo modo, abbiamo perso la risorsa più importante che abbiamo come scienziati: la fiducia del pubblico. Siamo passati attraverso qualcosa di simile con la deforestazione.
I livelli del mare in ogni caso sembrano destinati a salire secondo von Storch anche se la stima è difficile perché ancora non si conosce a quale velocità il ghiaccio di Groenlandia e Antartide si sta sciogliendo.
Veniamo alle prospettive a lungo termine in merito a temperatura e le precipitazioni che risultano ancora difficili da modellare anche se ci si aspetta che la regione del Mediterraneo subisca una maggiore siccità. Al momento perà spieg von Stoch si stanno verificando maggiori precipitazioni e ciò che non aiuta ancora è il processo di simulazione delle nuvole che molto intervengono nel clima.
Fondamentalmente ciò che preoccupa von Storch è l’acidificazione degli Oceani:
Questo è un fenomeno che mi sembra sinistro forse perché ne so ancora troppo poco. Ma se gli animali marini non sono più in grado di formare gusci e scheletri allora tutto ciò interesserà i cicli dei nutrienti negli Oceani. E questa cosa mi rende nervoso.
Via | Der Spiegel
Foto | Climatedeport