Agricoltura
Il Bhutan forse non riuscirà a vietare pesticidi e erbicidi al 100% entro il 2020
Il Regno del Bhutan non sarà un paese senza pesticidi e erbicidi al 100%, promessa pre elettorale rilasciata troppo in fretta
La promessa di rendere il Bhutan il primo Paese senza pesticidi e erbicidi al 100% fu fatta, forse troppo frettolosamente e in pieno stile pre elettorale (le elezioni ci sono state tra aprile e maggio di quest’anno NdR) lo scorso anno dal primo ministro Jigmi Thinley (rieletto) alla Conference on Sustainable Development di Rio20+ dichiarò che i contadini del piccolo regno himalayano:
lavorando in armonia con la natura, possono contribuire a sostenere il flusso di doni della natura.
Tanto è bastato per scatenare media e blog americani (e con effetto rimbalzo anche tutti gli altri) che ancora oggi riportano quella dichiarazione di un anno fa senza tener conto che in Bhutan ci sono state le elezioni questo luglio e che il piccolo regno himalayano non è lo ShangriLa e che probabilmente non riusciranno molto realisticamente a eliminare del tutto pesticidi e erbicidi se la produzione agricola deve bastare a sfamare 700 mila bhutanesi.
Non vi è una dichiarazione ufficiale che vieti i pesticidi chimici e gli erbicidi. Si richiedono molte discussioni con gli agricoltori prima di prendere una tale decisione.Tuttavia l’uso di prodotti chimici è stato ridotto del 70%. Un improvviso divieto di erbicidi e pesticidi porterebbe al blocco delle attività essendone l’agricoltura completamente dipendente. C’erano circa 16 pesticidi a base di potassio, fosforo, azoto, calcio e magnesio usati dagli anni ’60 per coltivare riso, patate e mais. Ne sono stati eliminati 34 tonnellate con l’aiuto della Svizzera tra il 2005 e il 2006. Oggi usiamo erbicidi in piccole quantità.
Ma dopo le elezioni la squadra di governo è cambiata e primo ministro è Tshering Tobgay mentre ministro per l’agricoltura è stato nominato Lyonpo Yeshi Dorji del partito dell’opposizione People’s Democratic Party (PDP)che ha stravinto al voto. E’ biologo con master all’Università del Missouri.