ECOLOGIA
Il nostro pianeta era già blu e abitabile 4,1 miliardi di anni fa
La datazione di alcune rocce in Groenlandia mostra che la crosta potrebbe essersi formata prima di quanto ipotizzato, rendendo il nostro pianeta abitabile già oltre 4 miliardi di anni fa
Nuove datazioni delle rocce nella Groenlandia sud-occidentale porteranno probabilmente ad una revisione del calendario della Terra.
I primi 600 milioni di anni di vita del nostro pianeta sono noti come eone Adeano (con riferimento all’Ade, cioè gli inferi greci), periodo troppo caldo e con la crosta parzialmente fusa per potere ospitare forme di vita. Durante questo periodo molti metalli “amanti del ferro” (come l’oro o il platino) sono affondati verso il nucleo del pianeta, impoverendo la crosta. Poichè tali metalli sono oggi relativamente abbondanti sulla superficie terrestre, si ritiene che essi vi siano giunti attraverso collisioni con meteoriti e comete (1) che hanno portato sul pianeta anche gran parte della sua acqua e del suo ghiaccio.
Fino ad ora questi eventi erano datati intorno ai 3,9 miliardi di anni (G a) fa. Nella formazione rocciosa groenlandese sono state trovate rocce ricche di metalli pesanti con età di circa 4,1 G a con singoli esemplari vecchi di 4,36 G a.
Questo significa quindi che il bombardamento meteorico è avvenuto prima e la crosta terrestre era già solida prima di 4 miliardi di anni fa. Gli oceani potevano quindi essersi già formati e il pianeta poteva a ben diritto già definirsi “abitabile.
(1) E’ l’ipotesi dell’intenso bombardamento tardivo; in quel lontano periodo le orbite di meteoriti e comete hanno intersecato le orbite dei pianeti interni, per effetto delle perturbazioni indotte dai pianeti gassosi esterni che “facevano pulizia” lungo la propria orbita. Per questo si parla anche della crosta terrestre attuale come di una “patina tardiva” (late veneer); “tardiva” e non “primordiale” in quanto avvenuto successivamente alla formazione del pianeta