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Distruzione USA delle armi chimiche della Siria: rimedio peggiore del male?
Le bombe passive o incendiarie che gli USA potrebbero usare per distruggere le armi chimiche della Siria hanno il rischio concreto di disperdere i gas tossici in modo incontrollato nell’ambiente.
Se la guerra è un crimine, le armi chimiche sono un crimine nel crimine, esplicitamente vietate dalla convenzione sulle armi chimiche del 1993 (1), che colpiscono indiscriminatamente uomini, animali e piante.
Gli USA hanno sviluppato una serie di strategie, eufemisticamente definite “non cooperative” (2), per distruggere gli arsenali chimici dei paesi nemici.
Le opzioni sono essenzialmente due: forare i serbatoi di gas tossici con una bomba “passiva” che scaglia ad alta velocità migliaia di barre di acciaio contro l’obiettivo, oppure usare bombe incendiarie (qui a p.24) per ottenere la combustione del gas.
Entrambi questi rimedi rischiano decisamente di essere peggiori del male che intendono combattere, perché causerebbero un rilascio incontrollato nell’ambiente dei gas velenosi. Confidare sul fatto che il gas si sposta poco perché più denso dell’aria e viene degradato dalla luce solare e dall’ossigeno, non fa i conti con la presenza del vento e con la collocazione dei serbatoi. I rischi con le bombe incendiarie sono anche più gravi, perché parte del gas potrebbe rimanere incombusto ed essere sollevato in aria dall’esplosione, con un fallout assai più grande.
Per questo, non solo i pacifisti, ma anche gli esperti di armamenti sconsigliano vivamente di usare questi metodi di distruzione. I rischi di diffusione di gas tossici nell’ambiente è un ulteriore elemento che dovrebbe consigliare alla prudenza prima di scatenare una guerra dalle conseguenze imprevedibili. Il negoziato, anche duro, è sempre la strada più sicura.
(1) La convenzione è stata ratificata e firmata da 189 stati che hanno distrutto il 78% degli arsenali chimici dichiarati. La Siria non ha aderito alla convenzione e possiede un arsenale chimico di cui non si conosce esattamente la consistenza: le stime vanno da 100 a 10000 tonnellate. Gli USA hanno distrutto il 90% del loro arsenale e possiedono ancora circa 3000 t di materiale tossico.
(2) L’espressione è usata in questo documento della difesa USA a p. 19