Cronaca ambientale
Sacro GRA, l’ecosistema del Grande Raccordo Anulare vince il Leone d’Oro a Venezia
Granfranco Rosi conquista il Leone d’Oro a Venezia con Sacro GRA, documentario sll’ecosistema del Grande Raccordo Anulare a Roma
Le pecore abitano il Sacro GRA, il Grande Raccordo Anulare a Roma: questa la prima immagine del documentario (ma certi che lo sia? la questione è in discussione) che ha portato il Leone d’Oro a Gianfranco Rosi al festival di Venezia 2013 giunto alla settantesima edizione.
L’occhio lungo di Rosi cattura il paesaggio e i suoi abitanti mostrando una realtà che mai ti aspetteresti alla porte di Roma e intorno a quell’anello che la circonda e che certe volte l’accarezza e certe altre la schiaffeggia. E’ un vero e proprio ecosistema urbano (cubiste, prostitute e autostoppisti) ma molto più spesso campagnolo-naturalistico: il botanico che combatte contro il punteruolo rosso delle palme, ad esempio; o anche il pescatore di anguille che vive su una zattera e che suo malgrado si trova a che fare con specie aliene di anguille che arrivano da chissà dove e che racconta questa sua tragedia a una donna completamente disinteressata, innescando l’altra faccia del dolore: l’ilarità, la risata liberatoria.
Il raccordo anulare è il nastro di asfalto che unisce il territorio, il paesaggio e la natura e che mette assieme le tante storie che Rosi ha raccolto lungo i due anni del suo racconto, accumulando immagini, fatti e storie che poi ha riversato sul grande schermo.
Qualcuno ha detto che forse i dialoghi sono troppo brillanti e perfetti per sembrare interamente nati dalle persone che li hanno presentati. Ma non importa granché perché l’immagine che ne viene fuori è di una Natura preponderante che spacca se vuole l’asfalto per riprendersi il territorio suo e le pecore al bordo della strada, vche convivono con il traffico, saranno pronte a brucare l’erba che nascerà dalle crepe di quell’asfalto, perché anche se Roma è la città eterna, sappiamo che di eterno non c’è proprio nulla.
Foto | Cineblog