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Gruppo Riva, nuovo maxisequestro di beni
La Gdf opera un nuovo sequestro ai danni del Gruppo Riva: quasi un miliardo di euro diviso in 13 società riconducibili alla famiglia dell’Ilva
Nuovo sequestro della Guardia di Finanza ai danni di 13 diverse società tutte riconducibili al Gruppo Riva: 916 milioni di euro (niente cash) recuperati dalle Fiamme Gialle in 24 città diverse.
Nello specifico i finanzieri avrebbero sequestrato beni immobili per 456 milioni di euro, disponibilità finanziarie per 45 milioni, azioni e quote societarie per 415 milioni e un centinaio di automezzi tutti riconducibili a 13 società con sede a Milano, controllate o collegate alla holding Riva Fire, che a sua volta controlla Ilva Spa.
Il decreto di sequestro preventivo, spiccato dal gip di Taranto Patrizia Todisco estende un provvedimento analogo emesso dalla stessa Todisco il 22 maggio 2013 nell’ambito dell’inchiesta per associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale a carico di tutti i vertici dell’acciaieria tarantina Ilva.
Il sequestro ha interessato le città di Roma, Genova, Cagliari, Modena, Parma, Reggio Emilia, Sondrio, Varese, Potenza, Bolzano, Savona, Bergamo, Brescia, Verona, Napoli, Salerno, Bari, Vercelli, Coma, Massa Carrara, Lecco e Cuneo.
I sequestri, come si legge nel provvedimento di fine maggio, continueranno fino al raggiungimento della somma di 8.1 miliardi di euro: tale somma sarebbe ciò che l’azienda avrebbe risparmiato dal 1995 (anno della privatizzazione Italsider) in poi non adeguando gli impianti alle normative ambientali; la stima è stata fatta dai custodi giudiziari degli impianti dell’area a caldo dell’Ilva di Taranto, sotto sequestro con facoltà d’uso.
Con questo sequestro i beni ad oggi recuperati dallo Stato a danno dei Riva ammontano a circa 2 miliardi di euro.
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