Cronaca ambientale
Risarcimenti vittime Rana Plaza, solo 11 brand su 29 si presentano a Ginevra
Si è tenuto a Ginevra l’incontro per concordare le quote di risarcimento alle vittime e familiari del crollo del Rana Plaza, ma su 29 brand coinvolti se ne sono presentati solo 11
Partiamo dai grandi assenti all’incontro che si è tenuto a Ginevra l’11 e il 12 settembre scorsi, non si sono presentati: Adler, Auchan, Benetton, C&A, Carrefour, Cato Corp, The Children’s Place, Dressbarn, Essenza, Gueldenpfennig, Iconix Brand, Inditex, JC Penney, Kids Fashion Group, LPP, Mango, Manifattura Corona, NKD, Premier Clothing, PWT Group, Texman e Walmart.
Erano stati invitati assieme alle aziende che si sono presentate: Bon Marché, Camaieu, El Corte Ingles, Kik, Loblaw, Mascot, Matalan, Primark e Store Twenty One al tavolo di contrattazione organizzato da ILO International Labour Conference, in qualità di soggetti coinvolti nel crollo del Rana Plaza dello scorso 24 aprile in cui morirono oltre 1200 persone, e si contarono oltre 1900 feriti per lo più operai tessili.
Ha detto Monika Kemperle Assistant General Secretary di IndustriALL:
Il disprezzo dei marchi assenti per la difficile situazione dei lavoratori in Bangladesh le cui vite sono state distrutte dagli incidenti evitabili alla Tazreen e al Rana Plaza è sconvolgente. Vuote promesse e falsità fin dai giorni dei disastri dette per evitare di pagare cifre che rappresentano una minima percentuale del loro fatturato.
Proprio i 13 settembre a Dhaka si è tenuta una grande manifestazione di protesta (le foto della gallery si riferiscono a questo evento) in cui migliaia di persone hanno manifestato contro la fuga di queste grandi brand di fronte alla richiesta di circa 103 dollari di risarcimento a persona.
I marchi della moda rifiutano il risarcimento da 103 dollari
[blogo-gallery title=”I marchi della moda rifiutano il risarcimento da 103 dollari” slug=”i-marchi-della-moda-rifiutano-il-risarcimento-da-103-dollari” id=”155954″ total_images=”0″ photo=”2,3,4,5″]
In sostanza è stato proposto uno schema di risarcimento per le vittime o per i loro familiari da IndustriALL, Clean Clothes Campaign e Workers Rights Consortium con il pagamento totale di 74.571.101 dollari che riguardano per 33.556.996 dollari i marchi mentre per per la Tazreen ossia la fabbrica andata a fuoco il 24 novembre 2012 e in cui persero la vita 117 persone e ne rimasero ferite 200 servono 6.442.000 dollari e 2.899.000 spettano ai marchi.
Per il disastro della Tazreen C&A ha presentato di sua iniziativa un consistente risarcimento e si è detta disponibile a concordare una soluzione definitiva come d’altronde Karl Rieker. Ma per questo incontro non si sono presentati: Delta Apparel, Dickies, Disney, El Corte Inglés, Edinburgh Woolen Mill, Kik, Li & Fung, Piazza Italia, Sean John, Sears, Teddy Smith e Walmart.
Dunque per ora le famiglie che si attendevano un risarcimento devono continuare a aspettare e le associazioni presenti hanno proposto un nuovo incontro che si svolgerà tra due settimane e di prendere come esempio Primark che messo a disposizione la sua struttura bancaria per pagare direttamente le famiglie e le vittime e pagando per 3 mesi il salario a tutte le famiglie colpite per aiutarle a uscire dall’emergenza.
Via | Dhaka Tribune, Abiti puliti