Cronaca ambientale
Giappone a energia nucleare zero per i prossimi mesi
Lavori di manutenzione, questa la motivazione ufficiale che accompagna lo spegnimento del reattore nucleare nr.4 della centrale nucleare d’Ohi in Giappone, ora il Paese del Sol Levante non ha più centrali nucleari in funzione
Il Giappone ha spento oggi il secondo reattore della centrale nucleare di Ohi. Il primo è stato spento il 2 settembre scorso e coì oggi 15 settembre il Giappone è nella condizione nucleare zero, esattamente come accade lo scorso 5 maggio 2012.
Il primo ministro, il conservatore Shinzo Abe aveva annunciato l’intenzione di rilanciare la produzione di energia nucleare. Sembra che la centrale nucleare d’Ikata gestita dall’operatore Shikoku Electric Power, la centrale nucleare di Sendei gestita da Kyushu Electric’s e la centrale di Tomari gestita da Hokkaido Electric potrebbero presto riaccese. Ma il dossier di richiesta di riaccensione è stato depositato per 12 reattori nucleari e 5 ne sono state rigettate. Restano in corsa perciò 7 reattori nucleari su 50.
Prima della catastrofe nucleare di Fukushima in Giappone erano attivi 54 reattori nucleari che fornivano il 30% dell’energia elettrica; il 10% dell’energia arrivava da fonti rinnovabili, per lo pià idroelettrico e il restante da fonti fossili.
ScriveDavid Boilley presidente di ACRO -Association pour le Contrôle de la Radioactivité de l’Ouest:
Nel frattempo, il governo ha istituito una nuova autorità di sicurezza nucleare, indipendente, che si è insediata nel mese di settembre 2012. L’Agenzia di regolamentazione nucleare (NRA Inglese) differisce dal suo predecessore, la NISA ch era completamente asservita al Ministero dell’Industria e all’industria nucleare ed è stata screditata dalla catastrofe di Fukushima. Questa nuova agenzia ha impostato rapidamente un nuovo standard di sicurezza, che è stato finalmente adottato l’8 luglio 2013 sostenendo che erano le norme più severe al mondo e rispettate in ogni reattore giapponese! Ci sono dieci società elettriche in Giappone, che hanno diviso il territorio e che hanno in monopolio la loro zona. Nove di loro operano, o meglio sfruttano, le centrali nucleari. Sono tutte in rosso tranne due. Entrambe le società sono quelle che hanno poca a che fare con il nucleare. Gli altri ci stanno rimettendo con i loro impianti nucleari. Sono desiderosi di riprendere i loro reattori e i loro profitti prima ancora della sicurezza. Ma non è così facile.
Via | Romandie, Le blog de Fukushima