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Léon Foucault: il Doodle Google e il pendolo
Google celebra con un Doodle animato il 194° anniversario della nascita del fisico francese. Il pendolo è il grande protagonista.
Léon Foucault torna protagonista senza refuso: dopo la piccola disavventura notturna, Google ha corretto la chiave di ricerca e ora si atterra sul nome corretto del fisico francese.
Tutto il resto non cambia, e oggi, grazie a “Big G”, qualcuno in più conoscerà la storia del Pendolo. Che Umberto Eco celebrò così, nel suo celebre romanzo, con un passo indimenticabile:
«Io sapevo che la terra stava ruotando, e io con essa, e Saint-Martin-des-Champs e tutta Parigi con me, e insieme ruotavamo sotto il Pendolo che in realtà non cambiava mai la direzione del proprio piano, perché lassù, da dove esso pendeva, e lungo l’infinito prolungamento ideale del filo, in alto verso le più lontane galassie, stava, immobile per l’eternità, il Punto Fermo. La terra ruotava, ma il luogo ove il filo era ancorato era l’unico punto fisso dell’universo. Dunque non era tanto alla terra che si rivolgeva il mio sguardo, ma lassù, dove si celebrava il mistero dell’immobilità assoluta. Il Pendolo mi stava dicendo che, tutto muovendo, il globo, il sistema solare, le nebulose, i buchi neri e i figli tutti della grande emanazione cosmica, dai primi eoni alla materia più vischiosa, un solo punto rimaneva, perno, chiavarda, aggancio ideale, lasciando che l’universo muovesse intorno a sé».
Léon Foucault o Léon Focault: il Doodle col refuso
Léon Foucault nasceva il 18 settembre 1819 a Parigi. Il Doodle di Google di oggi celebra dunque, con una versione animata del celebre pendolo, il 194° anniversario della nascita del fisico francese. Con tanto di refuso: Léon Focault è la riceca cui rimanda il click sulla piccola lente di ingrandimento a destra del logo!
Eh sì, anche Google sbaglia. Evidentemente, chi ha compilato il codice ha commesso un errore. Come sapranno bene tutti i navigatori ormai avvezzi ai loghi personalizzati del popolare motore di ricerca, tutte le volte che appare un Doodle, si può in qualche modo (oltre che con il mouseover) sapere di che si tratta. Con un click che apre una serp. In questo caso, la serp avrebbe dovuto essere Léon Foucault, ma si apre Léon Focault.
E infatti, Google stesso si “corregge” facendo notare che i risultati sono relativi a Léon Foucault. Senza refuso. L’errore appare solo nella versione italiana del Doodle.
Il pendolo – celebrato, fra l’altro, da Umberto Eco nel best seller omonimo, Il pendolo di Foucault – non poteva non essere il protagonista del Doodle interattivo.
Il fisico concepì il suo pendolo come esperimento per fu dimostrare la rotazione della Terra attraverso l’effetto della forza di Coriolis. Come funziona il Doodle? Semplice: cliccando sull’orologio o sulla piccola rappresentazione della Terra al suo accanto, appaiono due indicatori con cursore. Uno serve a “muovere” in avanti o all’indietro l’ora. L’altro serve a cambiare la latitudine in cui ci si trova sul pianeta, spostandosi dal Polo Nord al Polo Sud, a piacimento. Ovviamente, di default il Doodle parte dalla latitudine nostrana e dall’ora in cui si apre la home di Google.
L’interattività simula il funzionamento del vero pendolo di Foucault: potete vedere, infatti, che di tanto in tanto, il pendolo abbatte un paletto posizionato su un piano che ospita la decorazione piastrellata col logo di Google. Ma cos’è, il pendolo di Foucault? E come funziona?
Il pendolo di Foucault: cos’è e come funziona
Foucault presenta per la prima volta il suo pendolo all’Osservatorio di Parigi nel 1851. Ma la dimostrazione pubblica più famosa fu quella al Panthéon della capitale francese. Qui, il fisico appese una palla di ottone rivestito di piombo del peso di 28 kg, con un filo di 67 metri di lunghezza che partiva dalla cupola del Panthéon.
Per farla breve e semplice, siccome la Terra ruota su se stessa, in virtà della Forza di Coriolis (una forza apparente, cui risulta soggetto un corpo quando se ne osserva il moto da un sistema di riferimento che sia in moto circolare), il pendolo compie un giro completo sul piano in un tempo che varia a seconda della latitudine. A Parigi ci mette 32,7 ore a compiere un cerchio completo.