Agricoltura
OGM libero in Friuli Venezia Giulia ma la Regione si dice contraria
La Regione Friuli Venezia Giulia annuncia che la coltivazione di OGM è libera ma prende le distanze politiche dalla legge imposta dall’Europa
Una lettera inviata dalla Regione Friuli Venezia Giulia a Futuragra e da questi ovviamente messa in condivisione con i lettori annuncia che:
La messa in coltura di varietà di mais iscritto nel catalogo comune europeo è da considerarsi libera.
Il primo raccolto è stato immortalato in video con inclusa la spiegazione di cosa sia in campo un mais ogm e del perché è preferito da alcuni agricoltori.
Il Friuli Venezia Giulia è la regione presieduta da Debora Serracchiani del Pd che assieme alla sua giunta ha poi preso le distanze dalla normativa europea imposta attraverso un contenzioso aperto in seno alla Corte di Giustizia Europea. La Serracchiani è stata sollecitata da AIAB, Legambiente e WWF a chiedere che sia rispettato il decreto emanato qualche mese fa dai ministri Orlando, Lorenzin e De Girolamo lo vieti. Il che ha portato alla nascita di una task force No ogm.
Il punto è che la politica non solo è arrivata tardi ma ci è arrivata pure per la strada sbagliata. Infatti il divieto del Governo giunto per decreto prevede non si possa coltivare mais Mon810 per 18 mesi; poi dovranno intervenire le Regioni a regolamentare la materia adottando le misure di coesistenza. La questione non è di facile soluzione e lo sa bene il governo regionale del Friuli Venezia Giulia. Le associazioni ambientaliste hanno immediatamente predisposto una task force no Ogm in collaborazione con la Regione, ma come fatto notare Sergio Bolzonello vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia nonché assessore alle Attività produttive occorrono suggerimenti legislativi per comprendere come contrastare questa situazione.
Infatti, il mais è stato raccolto e dunque il precedente è oramai innescato a norma di legge, peraltro, valido su tutto il territorio nazionale.
Silvano Della Libera agricoltore e vicepresidente di Futiragra l’associazione che ha sostenuto la battaglia per la coltivazione ogm in tutte le sedi nazionali e europee scrive:
Diamo atto alla Regione Friuli di avere agito nel rispetto della legge e delle prerogative del diritto europeo, prosegue Dalla Libera, senza nascondersi, come in questi anni è stato fatto da tante parti, dietro a provvedimenti privi di qualsiasi fondamento giuridico che hanno minato la credibilità del nostro Paese nelle sedi europee e provocato danni incalcolabili all’agricoltura italiana. Futuragra ha sempre offerto la massima disponibilità a dialogare in tutte le sedi con le istituzioni e lo ha ribadito nella lettera inviata in questi giorni alla Regione, ha aggiunto Dalla Libera. Chiediamo di essere parte attiva nel tavolo che dovrà definire le linee di coesistenza regionali. Siamo gli unici ad aver raccolto dati scientifici sulla semina di mais biotech sotto la supervisione di eminenti studiosi, crediamo che queste informazioni debbano essere adeguatamente valutate insieme a tutte le parti in causa.
Il che effettivamente potrebbe essere un passo da compiere per evitare ulteriori danni dacché la legge che vietava la coltivazione OGM in Italia predisposta 20 anni fa dall’ex ministro Pecoraro Scanio è stata oramai superata dalle leggi europee.
Futuragra ha in programma per il prossimo 11 ottobre una conferenza in cui presenterà i risultati condotti sulla prima coltivazione ogm in Italia. La presidente Serracchiani è invitata il che potrebbe costituire una buona occasione di confronto per comprendere effettivamente come poter contrastare con leggi regionali le coltivazioni OGM oramai legali per l’Italia.
Via | Il Friuli
Foto | Futuragra su Fb