Cronaca ambientale
Isola di Budelli: per fermare la svendita oltre 52 mila firme con la petizione on line
L’Isola di Budelli è stata letteralmente svenduta ma il governo italiano ha la possibilità di esercitare il diritto di prelazione entro gennaio 2014 per evitare che entri definitivamente in possesso di privati
E’ in corso una petizione on line ancora aperta su Change #salviamoBudelli che a oggi ha accumulato oltre 52 mila firme per impedire che l’isola venduta per 2,9 milioni di euro passi definitivamente nelle mani del banchiere neozelandese nuovo proprietario.
L’iniziativa parte dall’ex ministro per l’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, oggi presidente della Fondazione UniVerde che chiede che il Parco nazionale della Maddalena si faccia avanti con il diritto di prelazione e che renda l’Isola di Budelli un Bene comune. Tradotto: far si che sia il Parco a gestire per tutti l’accesso a questo museo naturale open air.
Perché qui ora la questione diventa: chi arriva per primo? Da un lato abbiamo la richiesta fatta da Pecoraro Scanio che include anche la possibilità per il Parco poi di gestire l’Isola, dall’altro lato abbiamo il miliardario neozelandese Michael Harte che ha incontrato i vertici del Parco, ovvero il presidente Giuseppe Bonanno che a La Nuova Sardegna ha così spiegato il progetto privato:
Dall’incontro di oggi abbiamo avuto modo di constatare che il nuovo proprietario di Budelli sia interessato alla conservazione dei luoghi, allo studio e alla conservazione della poseidonia e delle problematiche ecologiche dell’Isola, come il fungo patogeno che sta attaccando e ammazzando i ginepri. Ci ha illustrato la sua ipotesi di valorizzazione del sito, con la creazione di percorsi di approfondimento e osservazione delle bio-diversità.
In effetti c’è parità di intenti in un certo senso. Anche perché il miliardario neozelandese si è presentato come ambientalista convinto e dunque intenzionato a non toccare minimamente le bellezze naturali dell’Isola. Il che ci fa stare tranquilli? Affatto!
Budelli sotto la gestione privata potrebbe certamente essere trasformata in un museo rispettando vincoli ambientali rigorosi e messi proprio a protezione della spiaggia rosa per la sua unicità e bellezza. Ma ciò non toglie che resti poi sfruttata per l’imprenditoria privata, ovvero un prodotto e non patrimonio o Bene comune da condividere, come l’aria e l’acqua. E la differenza è notevole.
L’Ente Parco perciò ha ha evidenziato al miliardario neozelandese il progetto nato nel 2006 che si basa su percorsi strutturati per far conoscere l’isola e la spiaggia quali monumenti alla natura. Detto ciò Giueppe Bonanno ha anche specificato che sia lo Stato, sia la Regione Sardegna fino a gennaio 2014 possono avanzare il diritto di prelazione annullato nell’ultimo Patto di Stabilità.
Ecco nascere dunque la petizione on line promossa da Pecoraro Scanio che va ben oltre proponendo l’idea di una raccolta fondi pubblica:
Budelli è stata venduta a un prezzo irrisorio per un’isola di 1,60 km2 con oltre 12 km di costa, certamente dovuto ai rigorosi vincoli ambientali apposti per tutelare proprio l’unicità della spiaggia, un patrimonio unico al mondo. Il parco nazionale della Maddalena, ai sensi della Legge Quadro sulle Aree Protette (la legge n. 394 del 1991), può esercitare entro 90 giorni il diritto di prelazione, decidendo di comprare per lo stesso importo questo gioiello. Fino al 31 dicembre una norma impedisce agli enti pubblici di comprare immobili, persino nel caso in cui riescano a raccogliere donazioni private. Eppure, se al parco fosse consentito di promuovere una raccolta di fondi con la garanzia di acquisire davvero al patrimonio pubblico l’isola di Budelli, potremmo essere in tanti a contribuire.
Via | La Nuova Sardegna
Foto | Ravo86