Cronaca ambientale
Terra dei fuochi, il Cdm approva al decreto: reato di combustione abusiva di rifiuti e mappatura delle aree interessate
Decreto sulla Terra dei fuochi approvato dal Consiglio dei ministri: presente anche il governatore Caldoro
La notizia è uscita dal Consiglio dei Ministri grazie ad un tweet del ministro Nunzia De Girolamo: è stato approvato il decreto sulla Terra dei fuochi, presentato dallo stesso ministro dell’agricoltura e dal ministro dell’ambiente Andrea Orlando.
Ok al decreto #terradeifuochi in Consiglio dei Ministri
— Nunzia De Girolamo (@N_DeGirolamo) 3 Dicembre 2013
Presente alla riunione del governo anche il governatore campano Stefano Caldoro. Il decreto “Terra dei fuochi”, recante disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali, è stato largamente dibattuto sia in sede ministeriale che politica:
“Servirà per dare una soluzione e indicare una strada che parta dalla perimetrazione della zona. Dobbiamo capire dove inizia e dove finisce in problema, poi potremo fare le bonifiche, le riconversioni, le aree ‘no food’. Supereremo quindi un po’ i limiti burocratici del titolo quinto della Costituzione, che in casi come questi fa confusione tra chi deve fare cosa, tra Stato, Regioni e Comuni. […] Chi avvelena la terra avvelena il futuro dei nostri figli, per questo credo che dovremo inasprire molto le pene per chi commette illeciti del genere.”
ha spiegato il ministro De Girolamo al Sole24Ore ieri. Pochi minuti fa il ministro dell’ambiente Andrea Orlando, grazie al solito Twitter, ha confermato la notizia:
Approvato decreto #terradeifuochi afferma un principio fondamentale: tutela ambiente è tutt'uno con lotta alla criminalità organizzata
— Andrea Orlando (@AndreaOrlandosp) 3 Dicembre 2013
Con il decreto Terra dei fuochi viene introdotto il reato di “combustione abusiva di rifiuti” e stabilita, come annunciato nei giorni scorsi, la perimetrazione delle aree agricole interessate e della campagna: entro 150 giorni tutti i terreni verranno controllati nel dettaglio e classificati sulla base di parametri precisi (che verranno probabilmente approvati tramite decreti attuativi). Nel decreto è previsto inoltre che sia l’autorità giudiziaria ad informare direttamente gli amministratori locali sugli sversamenti illegali.
Parafrasando quanto scritto sui social network da Nunzia De Girolamo il decreto è figlio di un serrato lavoro frutto proprio delle larghe intese di governo:
“Non è un punto di arrivo ma un nuovo inizio per la Campania, con Orlando abbiamo fatto un lavoro straordinario per questo decreto.”
Intervistato sul Corriere della Sera in edicola questa mattina il ministro dell’ambiente ha snocciolato, in anteprima, alcuni contenuti del decreto approvato questa mattina, dal quale restano fuori le famose ecoballe, una questione che resta appositamente fuori dal decreto, ha spiegato Orlando, in attesa che il tavolo tecnico-scientifico valuti soluzioni appropriate: su questo dunque il governo si tiene aperte numerose possibilità differenti, dalla costruzione dell’inceneritore a Giugliano (Na) ad un’eventuale esportazione dei milioni di ecoballe che da anni stazionano sul territorio campano.
Nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm sono stati sottolineati tutti i punti salienti del decreto appena approvato.
Una dramma quello della Terra dei fuochi che, in passato, non era mai stata affrontata dal Ministero dell’Ambiente, afferma lo stesso Orlando quest’oggi, in quanto si è sempre ritenuto che il problema fosse esclusivamente locale: l’allarme dei cittadini, le pagine infinite scritte negli anni da giornalisti, scrittori, attivisti, ambientalisti, gli studi, le inchieste e le denunce hanno sollevato il coperchio da quel vaso di Pandora, mobilitando finalmente la cittadinanza stremata.
“Il decreto affronta in modo organico il fenomeno e arriva a valle di altri provvedimenti: il finanziamento della differenziata, il protocollo sugli pneumatici. Ora, dopo un confronto serrato, affrontiamo gli aspetti repressivi. Ci saranno norme che inseriscono un aggravante per ogni forma di sversamento e abbandono di ingombranti e incendi. E toglieremo molti alibi alle amministrazioni locali. […] Se durante un’inchiesta si viene a sapere di un interramento di veleni, di uno sversamento illegale, l’autorità giudiziaria informerà direttamente i sindaci e gli amministratori locali di quello che accade. Così che si potrà subito provvedere alla bonifica. Nessuno avrà più alibi.”
Secondo “fonti ministeriali” citate dall’Ansa il decreto per le emergenze ambientali ed industriali contiene anche norme per le imprese di interesse strategico nazionale: in particolare sono state approvate nuove misure anche per l’Ilva di Taranto per lo sblocco delle risorse sequestrate e per accelerare le procedure amministrative dei cantieri.
Il presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci del PD, ha spiegato a Repubblica che quello approvato oggi è un provvedimento importante che sarà probabilmente migliorato nel suo passaggio parlamentare:
“Questo provvedimento permetterà di affrontare meglio l’emergenza bonifiche, di alzare l’asticella della legalità e di rafforzare l’azione di contrasto alle ecomafie e ai clan che si sono arricchiti con lo smaltimento illegale di rifiuti. Come denunciato dal dossier Ecomafia di Legambiente, in Campania sono almeno quindici i clan che hanno tratto profitto da questo “traffico sporco”, praticamente due squadre di calciotto che si contendono il titolo di campioni dell’orrore di cui fanno parte: gli Alfieri, i Belforte, Bidognetti, Birra-Iacopino, i Casalesi, i Crimaldi, i Fabbrocino e i Galasso, e ancora i La Torre, i Mallardo, i Marfella, i Mazzacane, Moccia-Maione, i Nuvoletta e gli Schiavone.”
ha spiegato Realacci.
Rete Commons, una rete di comitati per i beni comuni di Napoli e provincia, ha criticato, su Facebook, la decisione del governo, annunciando una manifestazione a Napoli per venerdì pomeriggio:
“Il governo Letta si appresta a varare tra oggi e domani un decreto legge sulla terra dei fuochi. Riteniamo questo decreto privo della legittimità popolare che il 16 novembre in piazza ha espresso la chiara necessità di un processo democratico per intervenire sulla questione senza decreti e senza leggi speciali. Siamo contro un proveddimento che prevede l’invio dell’esercito, la militarizzazione del territorio – già vista negli anni dell’emergenza rifiuti con pessimi risultati – , siamo contro un decreto che non entra nel merito del ritiro del bando dell’inceneritore di Giugliano, siamo contro un decreto che non prevede il controllo dei comitati sulle bonifiche, siamo contro un decreto che non tutela l’agricoltura di qualità e lascia i contadini dei terreni inquinati al ricatto delle ecomafie senza sostenerli.
6 DICEMBRE ORE 16:00 PIAZZA PLEBISCITO
MANIFESTAZIONE CONTRO IL DECRETO.”
Nel corso della conferenza stampa il primo ministro Enrico Letta ha trionfalmente parlato di oggi come di una giornata storica, per la Terra dei fuochi e per l’intero Paese: una “risposta” alla popolazione che rappresenta un primo tassello per il ripristino della legalità nella Campania felix. Un tema sul quale è intervenuto anche il ministro per la coesione territoriale Carlo Trigilia, che ha spiegato:
“La Terra dei Fuochi è diventata un simbolo di degrado e di assenza delle istituzioni, ma con questo decreto il governo cerca di dare una risposta concreta. Di questo provvedimento occorre valutare i vari aspetti: quello della bonifica, della salute degli abitanti, del controllo militare del territorio, della rivitalizzazione e del rilancio dell’economia locale. Per questo è necessario che gli enti locali si coordino tra di loro, ci sarà una cabina di regia interministeriale. Ci sarà il contratto istituzionale di sviluppo: accordo tra le amministrazioni per stabilire tempi certi e impegni specifici. Vogliamo dimostrare che anche una situazione di degrado può trasformarsi in un’occasione di sviluppo.”
(in aggiornamento)