Cronaca ambientale
Decreto Ilva-Terra dei Fuochi: screening medico-sanitari gratis in Puglia e Campania
La Commissione Ambiente ha approvato emendamenti che prevedono lo stanziamento di 25 milioni di euro per il 2014 e il 2015.
La Commissione Ambiente alla Camera ha approvato oggi degli emendamenti al decreto legge 136, sulle emergenze legate all’Ilva di Taranto e la Terra dei fuochi, che introducono interessanti e positive novità. Verranno infatti stanziati 25 milioni di euro all’anno per due anni (2014 e 2015) per consentire screening medico-sanitari gratuiti sulle popolazioni che vivono nelle zone pugliesi vicino all’Ilva e in quelle campane vicino alla Terra dei fuochi.
Il decreto, che è stato varato dal Consiglio dei Ministri il 3 dicembre 2013, dovrà poi passare alla Camera, che comincerà a discuterlo domani pomeriggio, e al Senato per la definitiva conversione in legge.
Il relatore del provvedimento, il deputato del Pd Alessandro Bratti, ha spiegato che dell’attività relativa agli screening si occuperà l’Istituto superiore di sanità, che è in possesso dello specifico know how in questo ambito e che proseguirà anche le indagini relative allo studio “Sentieri” sulla valutazione dell’impatto dell’inquinamento sulle condizioni di salute e di vita delle popolazioni esposte.
Alessandro Bratti ha poi aggiunto:
“Con questo stanziamento abbiamo rafforzato nel decreto la parte delle misure che attiene la tutela sanitaria della popolazione delle due aree interessate al provvedimento. Rispetto ai provvedimenti precedenti è sicuramente un passo avanti”
La Commissione Ambiente ha approvato anche l’emendamento che consentirà al commissario dell’Ilva Enrico Bondi di chiedere ai proprietari dell’azienda, i Riva, di partecipare all’aumento di capitale e se questi non accetteranno potrà ricorrere a investitori terzi oppure chiedere all’autorità giudiziaria di svincolare le somme che sono state sequestrate alla famiglia per reati diversi da quelli ambientali (cioè un miliardo e 900 milioni di euro per reati fiscali e valutari) e finalizzarli alla bonifica del sito industriale di Taranto.
Sempre Bratti a tal proposito ha spiegato:
“Nel decreto abbiamo anche puntualizzato che la partita finanziaria deve chiudersi entro il 2014. Ma non andrà effettuato solo l’aumento di capitale. No, i soldi devono esserci e spendibili”