Cronaca ambientale
La voce dei cambogiani nella protesta contro H&M a Times Square a New York
Meno di 3 è la campagna in sostegno degli operai tessili cambogiani, per la maggior parte donne, la cui protesta per salari più giusti è stata soffocata nel sangue
Kat Eng è una artista americano di origini cambogiane che ha deciso di rappresentare con una performance lunga 8 ore la sofferenza del popolo cambogiano repressa nel sangue lo scorso 3 gennaio per aver manifestato con la richiesta di salari più alti per gli operai del settore tessile. La scelta di Kat Eng è ricaduta sulla catena H&M poiché è una delle tante aziende che hanno delocalizzato la produzione di tessile in Cambogia e che ha affrontato la situazione negli ultimi anni.
La campagna si chiama Meno di 3 e Kat Eng con una macchina da cucire ha preso posto sul marciapiede di fronte H&M cucendo assieme 2 banconote da un dollaro ovvero la paga giornaliera degli operai del tessile in Cambogia.
Ha detto Kat Eng:
Non è una campagna per la pietà o di carità ma un un atto di solidarietà con le donne che lavorano sotto le multinazionali e le loro macchine industriali, le donne che letteralmente creano un valore immenso con le proprie mani callose ma che restano nella povertà. E’ un messaggio per fornire cultura al consumatore: dietro ogni punto c’è una mano, un volto, una persona. E’ una critica alla mercificazione della classe operaia e al criterio industriale del marchio. Sono qui per incontrare i consumatori e per darvi un colpo alla bocca dello stomaco perché lo sentiate mentre fate acquisti.
Ai primi di gennaio oltre 500.000 lavoratori sono scesi nelle strade della capitale Phnom Penh per chiedere un salario più dignitoso e oltre 400 fabbriche sono state costrette a chiudere. Ma il governo ha ordinato alla polizia militare di aprire il fuoco sui dimostranti uccidendo cinque persone e ferendone decine.
Via | UPSrei