Agricoltura
La finta primavera inganna le piante e l’agricoltura è a rischio
L’eccesivo caldo delle ultime settimane sta anticipando la gemmazione, una precoce primavera che rischia di mettere a repentaglio il raccolto della frutta
Il mese di gennaio che ci siamo lasciati alle spalle è stato il terzo mese invernale più caldo mai registrato in Italia negli ultimi tre secoli, un record incredibile se si pensa che, solitamente, il primo mese dell’anno è quasi sempre il più freddo. Il trend iniziato nel primo mese dell’anno è proseguito anche a febbraio. Prendiamo a campione le Marche, regione nella quale è stata registrata una temperatura minima di 5,3 gradi, vale a dire di 4,6 gradi superiore alla media storica. Si tratta di un caldo anomalo che rischia di mandare in tilt le colture, a partire dagli alberi da frutto.
La Coldiretti regionale ha lanciato l’allarme dopo avere verificato le rilevazioni dell’Osservatorio del ministero delle Politiche agricole relative alla prima decade del mese. Il fenomeno della “finta primavera” sta ingannando le coltivazioni e favorendone un “risveglio” che le renderà particolarmente vulnerabili all’eventuale arrivo del gelo. I danni che ne potrebbero derivare, specialmente per gli alberi da frutto, è incalcolabile. Gli albicocchi, alcune varietà di peschi e i ciliegi sono già in vantaggio sulla tabella di marcia e potrebbero subire un duro contraccolpo se nella seconda metà di febbraio e in marzo le temperature dovessero subire un netto calo.
Se nelle Marche le temperature sono state superiori di 4,6 gradi, la media nazionale è comunque preoccupante con valori di 3,8 gradi superiori alla media di riferimento della prima decade di febbraio. Questa strana primavera anticipata, declinazione nostrana dei cambiamenti climatici rischia di procurare un grave danno all’agricoltura, facendo ulteriormente lievitare il prezzo della frutta.
Via | Coldiretti
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