Cronaca ambientale
Conferenza nazionale sulla biodiversità: “In Italia a rischio una specie su due”
Presentato il Terzo Rapporto Direttiva Habitat dell’Ispra: a rischio più della metà della ricchezza ambientale italiana
Ispra ha presentato il suo Terzo Rapporto Direttiva Habitat in occasione della Conferenza nazionale che si tiene a Roma oggi 27 e domani 28 febbraio, presso l’Acquario Romano.
Il rapporto, che è stato realizzato con il supporto delle Regioni e Provincie Autonome, degli Osservatori regionali Biodiversità e delle principali società scientifiche nazionali, contiene 572 schede di sintesi sullo stato di conservazione delle specie e 262 degli habitat e raccoglie dati aggiornati su distribuzione, stato di conservazione, pressioni, minacce e i trend relativi a tutte le specie animali e vegetali e agli habitat di interesse comunitario presenti in Italia.
Un lavoro che riporta esattamente lo stato di salute di buona parte della biodiversità italiana, ma che non traccia proprio un quadro clinico rassicurante: oltre ai pericoli derivanti da cause naturali infatti è sopratutto la mano dell’uomo a mettere a rischio più della metà della ricchezza ambientale italiana: il 50% delle piante, il 51% degli animali e il 67% degli habitat.
Un’occasione per fare il punto sullo stato di salute, le minacce e le pressioni a cui sono sottoposte le 113 specie vegetali, 225 animali e 132 habitat oggetto dello studio, molte delle quali in cattivo stato di conservazione: nonostante la ricchezza della biodiversità sul territorio italiano gli interventi insostenibili nell’agricoltura e nella pesca, nell’edilizia e nel turismo, stanno letteralmente distruggendo il patrimonio italiano di biodiversità.
Il rapporto Ispra riporta interessanti e benauguranti prospettive future per la maggioranza delle specie animali, che appaiono abbastanza positive, così come per la metà delle specie vegetali e degli habitat; ciò nonostante specie come l’orso marsicano, ne sono rimasti solo 50 esemplari, e varie specie di pipistrelli rischiano l’estinzione a causa dell’alterazione delle aree agricole e dell’uso dei pesticidi, che li stanno letteralmente avvelenando e, alla meglio, sterilizzando.
Il 40% degli anfibi, come il rospo e la salamandra, è in uno stato sfavorevole per la sopravvivenza della specie e così anche le tartarughe palustri e i vari pesci e la vegetazione dei laghi e dei fiumi, che subiscono fortemente l’invasione di specie aliene.
Sul fronte vegetale invece le piante endemiche della Sardegna (l’eufrasia e il cardo del Gennargentu ad esempio) scontanofortemente il degrado della qualità dell’habitat. Habitat che, proprio in Sardegna, risente fortemente dell’eccessiva cementificazione del territorio e dell’impatto del turismo di massa.
Alla conferenza partecipano i maggiori esperti italiani di biodiversità, appartenenti a enti di ricerca, società scientifiche e associazioni. Interverranno, tra gli altri, Maria Carmela Giarratano, Dirigente del Ministero dell’Ambiente, Stefano Laporta, Direttore Generale dell’ISPRA, Fabio Stoch, del Comitato Scientifico Fauna d’Italia e Graziano Rossi della Società Botanica Italiana.