Clima
Santuario in Artico, arriva il si del Parlamento Europeo: esulta Greenpeace
Il Parlamento Europeo ha votato oggi la risoluzione per il riconoscimento del Santuario in Artico a protezione del fragile ecosistema e contro le trivellazioni petrolifere
Greenpeace dopo le tribolazioni vissute in Russia lo scorso settembre con l’arresto dei 28 attivisti porta a casa una vittoria storica oggi con il riconoscimento del Parlamento europeo alla riculuzione che fissa la nascita diun Santuario in Artico in cui l’ecosistema sarà protetto dalle trivellazioni petrolifere e dalla pesca intensiva.
La richiesta era stata fatta a gran voce attraverso l’attivazione di una petizione internazionale proprio per richiedere che vi fosse il riconoscimento della fragilità dell’ecosistema al Polo Nord tanto che nella clausola 38 della Risoluzione si legge:
Appoggia l’iniziativa dei cinque Stati costieri dell’Artico per concordare misure cautelari provvisorie per prevenire eventuali future attività di pesca in alto mare senza la preventiva costituzione di adeguati meccanismi di regolamentazione e sostiene lo sviluppo di una rete di aree di conservazione artiche e, in particolare, la protezione della zona marittima internazionale intorno al Polo Nord al di fuori delle zone economiche degli Stati costieri.
La mossa rappresenta una chiara pausa dalle posizioni attuali dei membri dell’Arctic Council come la Norvegia, la Danimarca, Canada e Russia che hanno mostrato resistenze nel riconoscere la necessità di una protezione permanente della regione artica.
La risoluzione servirà a spingere l’Artico più saldamente nell’agenda dei ministri degli Esteri dell’Unione europea e nella politica di Catherine Ashton Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che sono stati finora restii a prendere iniziative contro la rapida industrializzazione della regione da parte delle compagnie petrolifere internazionali, tra cui Shell, BP e Gazprom.
Via | Greenpeace
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