Clima
Clima, inverni sempre più freddi a causa dei cambiamenti climatici
Una serie di riflessioni del Capitano Paul Watson di Sea Shepherd a proposito dei cambiamenti climatici dalla prospettiva di chi li vive negli spazi aperti degli Oceani
Il Capitano Paul Watson a capo dell’associazione internazionale Sea Shepherd ha scritto una serie di riflessioni in merito ai cambiamenti climatici così come stiamo imparando a conoscerli partendo dalla considerazione che si fa una gran confusione tra riscaldamento globale e cambiamenti climatici e spiega:
Alcune persone hanno citato il recente caso della nave turistica russa rimasta bloccata nel ghiaccio nei pressi della Commonwealth Bay, al largo delle coste dell’Antartide, come prova che il “riscaldamento globale” sia solo una favola. Prima di tutto, il termine “riscaldamento globale” è fuorviante. La corretta descrizione di quello che stiamo vivendo è “cambiamento climatico”.
La causa del cambiamento climatico è in realtà un aumento delle temperature a livello globale, ma il clima del mondo è un sistema molto complesso e stranamente l’aumento del riscaldamento non rende necessariamente le temperature più calde ovunque. Non c’è dubbio che ogni estate australiana sia più calda rispetto alla precedente e chi vive in Australia non può negare l’evidenza di fatti riscontrabili da tutti coloro che attualmente ci vivono.
In realtà i cambiamenti climatici non si riconoscono dalle temperature estreme che rileviamo ma dalle fluttuazioni delle temperauture che si verificano costantemente ogni giorno. In pratica, un giorno possiamo misurare una temperatura di 15 gradi centigradi che il giorno dopo scende a 7 gradi centigradi, mentre il terzo giorno risale a 18 gradi centigradi e così via. Sostanzialmente i due serbatoi di ghiaccio al polo Nord e al Polo Sud e che hanno un ruolo importantissimo nella regolazione del clima terrestre si stanno lentamente sciogliendo e spiega Watson:
Questo fenomeno si chiama “oscillazione artica negativa”. L’alta pressione atmosferica sui poli spinge le correnti verso Sud, portando l’aria artica sulle regioni settentrionali del Nord America e dell’Europa. Così più è caldo ai poli, più fa freddo alle latitudini temperate settentrionali. Lo scioglimento dei ghiacci marini Artici e Antartici sta causando l’aumento del freddo. La tendenza degli inverni nell’emisfero Nord è quella di iniziare con temperature più miti rispetto ai decenni passati, mentre a gennaio le temperature precipitano. Questo tendenziale calo delle temperature a gennaio e a febbraio nell’emisfero settentrionale, molto probabilmente continuerà e forse diventerà ancora più grave. Quindi dobbiamo aspettarci inverni più freddi nell’emisfero settentrionale nel prossimo decennio.
A contribuire nell’economia generale dei cambiamenti climatici il riversamento di grandi quantità di acqua docel proveniente dallo scioglimento dei ghiacciai polari nelle acque oceaniche. Scrive Watson:
Questo fatto ha la capacità di spostare le correnti oceaniche e la tendenza preoccupante è che l’unica ragione per cui il Nord Europa gode di un clima relativamente mite è il nastro trasportatore di calore atlantico (Atlantic Conveyor), la Corrente del Golfo, la quale invia acqua calda dai Caraibi verso l’alto, in senso orario, attraverso il Nord Atlantico e fino alle coste del Nord Europa. Se questa corrente si dovesse affievolire, le temperature inizierebbero a diminuire. Se questa corrente si fermasse del tutto, l’Europa si troverebbe immersa in una sorta di congelatore.
Infine, una piccola riflessione la riserva a quel can can mediatico sollevato a proposito delle due navi intrappolate tra i ghiacci lo scorso dicembre e gennaio. E il capitano Watson nel merito ha esperienza diretta poiché ha spesso solcato quei mari, soprattutto a Sud quando ha contrastato direttamente l’intervento delle baleniere giapponesi. Ebbene scrive:
La frenesia dei media sui turisti “intrappolati” a bordo della nave russa è solo e soltanto un circo di stupidaggini. Le persone a bordo non sono mai state in pericolo, anche se capisco che rischiassero di finire il caffè. Ma nonostante ciò, quattro nazioni hanno speso qualche milione di dollari per l’operazione di “salvataggio”, così i passeggeri potranno tornare sulla terraferma e raccontare la loro avventura ed il loro incredibile salvataggio dai pericolosi ghiacci. L’equipaggio è rimasto a bordo della nave e si dirigerà presto verso Nord, fortunatamente per loro, senza i piagnistei dei passeggeri. Ernest Shackleton si sarebbe fatto delle grasse risate di fronte ai livelli di pura ossessione che abbiamo visto ruotare attorno a questa bizzarra operazione di “salvataggio”, completamente inutile.
In effetti sarebbe bastato aspettare qualche giorno.
Via | Sea Shepherd@Facebook
foto | Sea Shepherd @facebook